Autore: Luca Mazza, Jack Sensolini

Casa editrice: ‎

Genere: Fantasy

Numero pagine: 305

Saga: Regno di Taglia #1

Trama

Penumbria, Regno di Taglia: una terra senza santi né eroi, in balia di mercenari e fuorilegge, stretta fra le lame di una crociata eterna e la fame di una fauna mostruosa. Mentre Lutti e Malavita si contendono il feudo di un eretico e un diabolico cardinale cospira per instaurare un ordine nuovo e duraturo, due stranieri senza passato spargono sangue e leggenda nelle contrade tra gli Appenninferni e il Maladriatico. Sono una cacciatrice di taglie e un mattatore di bestie e si fanno chiamare la Lebbrosa e il Barbiere.
Niente di epico, niente di etico.
Tra un matrimonio e molti funerali, solo ombre e acciaio.
Letale come le zanne di una vilupera.

«La vedi, troia senza naso?» Tomba degli Alberti arieggiò il volto deforme della Lebborsa col filo della sua spada. «Era di mio padre. Un eretico di merda, che Rofocale se lo inculi, prima lo mandò a morte poi mi bandì dal feudo. Da allora giurai sulla spada degli Alberti che mai avrei perso un duello. Te, però, mica sei degna del suo acciaio. Te lo devi meritare, lasciandogli un pezzo per volta.»”

Vilupera

Recensione

Benvenuti a questa recensione con Bob Ross.
Oggi dipingeremo un paesaggio romagnolo molto particolare.
Iniziate a mettere una base rossa su tutta la tela – rosso sangue, mi raccomando.
Bene, quando è tutto immerso nel rosso aggiungete del verde rancido per le campagne romagnole in cui
inseriremo gli elementi narrativi.
Fatto?
Bene.
Servirebbe un po’ di marrone per le case di Crimini e Orbino, non fatele troppo bene, sono dei letamai
pieni di gente orribile, dopotutto.
Ricoprite tutto ancora di rosso sangue, perché il sangue non basta mai, come dice Quentin Tarantino (e
gli autori di questo libro).
E ora disegnate una lebbrosa e un mattatore, che non sembrino felici, mi raccomando. Aggiungete una
piccola carneficina (tutti hanno bisogno di un’allegra carneficina ogni tanto!).


Una storia divertente e violenta che mi ha conquistato e trascinato in un mondo che ho adorato.
Giochi di parole continui nel worldbuilding, come per esempio Crimini (Rimini), Orbino (Urbino) e tanti
altri che distorcono i nomi di città reali.
Una religione che ha ben poco di cristiano ed è diffusa in tutto il regno e animali identificabili solo come
chimere uscite da degli incubi, e che nonostante questo finiamo col desiderare di poter vedere nella
realtà.
Vilupera e Torontola nel cuore.


Il linguaggio usato nello scritto è atipico e richiede un certo impegno iniziale per essere decodificato ma,
una volta che si è ingranato, è difficile smettere di leggerlo.
Gli ambienti sono descritti in maniera ottimale, né troppo né troppo poco, così da dare un’idea di dove ci
si trova mentre si viene confusi dai fiotti di sangue e dagli arti che volano.


Non aspettatevi un fantasy colorato o con storie d’amore, qui abbiamo un grimdark dalle tinte rosso
scuro.
La parte finale del libro è piena di plot twist e rivelazioni che uniscono i puntini messi per tutto il libro e
aggiungono elementi per i seguiti.
Se William Shakespeare avesse scritto solo tragedie prima o poi sarebbe finito con il crearne una simile,
ma meno sporca e sanguinaria.


Raccomando di leggere Vilupera a stomaco vuoto e con in mano un bel bicchiere di Vecchia Romagna.

Trama
Scrittura
Personaggi

Link per l’acquisto: VILUPERA – Copertina flessibile VILUPERA – Copertina rigida

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *