Autrice: Martina Tasso

Casa editrice: Bookabook

Genere: fantasy

Numero pagine: 212

“All’alba della vita, quando ancora un bambino è troppo piccolo per interagire con le persone che gli stanno intorno, sono le fate a comunicare con lui. [..]
A un certo punto dell’infanzia, il bambino raggiunge un’età in cui smette di credere alle fate [..]
Arriva poi un’età in cui il bambino, ormai ragazzo, nega di averci mai creduto e smette definitivamente di avvertire la loro presenza.
Ma non è così per tutti.
Martha Brook, ventiquattro anni, è ancora in grado di vederle e sentirle.”

l’equilibrio

Trama

Martha, ventiquattro anni, non ha mai perso la capacità che hanno i bambini di vedere le fate. Durante una vacanza incontra Mirko, un ragazzino enigmatico che la porta in un luogo fuori dal tempo: un’isola abitata da una tribù di indigeni, gli Wandut, dove Martha riscopre il gioco e la spensieratezza di quand’era bambina. Ma forse l’isola non è il paradiso che sembra e nemmeno lì si può sfuggire alle responsabilità e al dolore della vita “da grandi”. L’omicidio improvviso di un bambino riaccende un conflitto che sembrava essersi spento da tempo, tra gli Wandut e gli Invasori Bianchi. Martha dovrà capire da che parte schierarsi, con l’inarrestabile Mirko o l’affascinante Capitano James. E l’indecifrabile Gabe vorrà affiancarla in questa faida?

“Alla nebbia dell’amore non importa che le circostanze non siano le migliori; lei ascende, incurante, evitando gli ostacoli che la mente impone.”

l’equilibrio

Recensione

Martha è una ragazza di ventiquattro anni che va al college, divide casa con la sua amica Kate…ed anche con una piccola fatina di nome Felì!
Eh già, perché Martha non ha perso la capacità tipica dei bambini di vedere gli abitanti magici dei boschi e così sin da piccola ha adottato Felì che è sempre con lei.
Kate invita Martha a trascorrere le vacanze estive con lei ed i suoi amici in una baita, ma Martha con loro non si trova a suo agio, si sente diversa e si rende conto che la deridono.
Nel posto in cui campeggiano c’è una scogliera oggetto di una leggenda che narra che è possibile sentire i lamenti degli spiriti di chi è caduto in mare ed una sera Martha, dopo aver sentito che gli altri ragazzi facevano battute su di lei, va alla scogliera, sente i lamenti e si avvicina pericolosamente al bordo, finché un bambino di nome Mirko attira la sua attenzione.
Dalla conoscenza con Mirko comincerà la vera avventura di Martha!

Questo libro è un fiaba per adulti o quantomeno per ragazzi, più che altro perché alcune scene e situazioni potrebbero non essere comprese appieno da un bambino.

Quando Martha segue Mirko viene introdotta nel suo villaggio, abitato dagli Wandut, un popolo che vive in maniera semplice cacciando e coltivando la terra.
Martha si sente finalmente accettata, si trova in un ambiente accogliente e fa subito amicizia con tutti, soprattutto con i bambini con cui gioca tutto il giorno, come se fosse una di loro invece di un’adulta.

Nel corso della storia Martha ha una lenta evoluzione: lei vorrebbe rimanere nel paese dei balocchi ma si troverà ad affrontare dei pericoli, si innamorerà per la prima volta e ad un certo punto comincerà a rendersi conto che i bambini intorno a lei stanno crescendo e che per quanto quel posto la renda felice ha una famiglia da cui tornare.
Alla fine il vero passaggio all’età adulta avverrà nel momento in cui dovrà prendere una decisione estremamente dolorosa per il bene della persona amata, perché “il dolore fa crescere”.

Il libro mi è piaciuto molto, è scritto bene ed in maniera scorrevole, diviso in capitoli brevi.
La storia di Martha e Mirko ha risvegliato la fanciullina che è in me e con cui nessun adulto dovrebbe mai perdere completamente il contatto.

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