La Forma della Luce – Il Risveglio degli Otto

Autore: Arianna Calandra

Casa editrice: I.D.E.A. Immagina Di Essere Altro

Genere: Fantasy

Numero pagine: 388

Saga: La forma della luce #1

In tutto ciò che è macchinoso c’è lo zampino dell’uomo, ma quando i pensieri scorrono come foglie sull’acqua, nasce la poesia.

Il risveglio degli otto

Trama:

Ci dicono sempre che in ognuno di noi esistono Luce ed Ombra in egual misura, sta al singolo decidere quale via intraprendere. La verità è che la Luce ha iniziato ad abbandonare la Terra diversi millenni fa, offuscata dall’odio, dalla vendetta e dall’egoismo che dilagano sul nostro pianeta. Da secoli, gli esseri umani nascono privi di Luce, divorati dall’oscurità già dal grembo materno, perché è difficile fermare la corruzione, prepotente e incentivata dalle Ombre Risvegliate che governano il pianeta, portantodolo lentamente alla sua rovina. In questi ultimi anni, però, otto bambini sono venuti al mondo puri, Luci intatte, potenti. Loro verranno messi a conoscenza della vera storia, saranno indirizzati dalle loro guide, terrene e spirituali, verso un cammino che restituirà una speranza all’umanità. Il bene non dipende dalla razza cui appartieni, dal tuo essere umano.

Possono strapparti tutto, ricchezza, potere, dignità, ma se conosci sarai sempre un gradino sopra gli altri.

Il risveglio degli otto

Recensione:

La cosa che ho maggiormente apprezzato in questo libro è stata sicuramente la grandissima fase di ricerca preliminare che chiaramente l’autrice ha fatto. Infatti, questa storia non è solo un fantasy, ma un viaggio alla scoperta di popoli diversi, a partire dagli abitanti dello stato d’Israele, agli Indiani d’America, passando per il Laos e le più note strade della città di Roma. L’autrice non solo ha intrecciato tra loro con maestria le storie, tenendo alta l’attenzione del lettore nonostante, di fatto, i quattro protagonisti in questo volume non si incontrano mai, ma ha anche saputo caratterizzare al meglio tutti i popoli di cui ha parlato, portando elementi della loro storia, della loro cultura e del loro modo di pensare.

La narrazione è suddivisa in capitoli che sono intitolati con il nome di uno dei quattro personaggi principali, per permettere al lettore di seguire il susseguirsi delle vicende, nonostante la successione sia sempre la stessa, e quindi alla fine uno sa già di chi si andrà a parlare dopo. Nonostante questa chiara distinzione in personaggi, non sono riuscita a sceglierne uno che preferisco. Tutti sono ovviamente circondati da altri caratteri, funzionali allo svolgimento della storia, tutti ben descritti e spiegati, ma i quattro protagonisti, nonostante il loro vissuto chiaramente diverso e le loro diverse tradizioni, hanno tutti dei tratti che li accomunano, sia nel modo di vivere la vita sia nell’attitudine che dimostrano verso le rivelazioni che a poco a poco li raggiungono. Tuttavia non direi affatto che questo sia un difetto del libro, anzi, io l’ho visto come pregio, perché mi ha fatto intendere anche inconsciamente che questi ragazzi, seppur nelle loro diversità, sono stati in qualche modo scelti perché hanno qualcosa in comune.

Trattandosi del primo volume della saga, è sicuramente un libro introduttivo, con alcune parti in cui la narrazione rallenta per permettere al lettore di capire la costruzione di questo mondo fantasy tutt’altro che convenzionale, dove non abbiamo la classica magia, o i famosi elfi, o i draghi, ma dove la componente fantastica si trova tutta dentro i nostri protagonisti, in quella che potremmo considerare la loro anima. Sono stata molto affascinata da questa atmosfera quasi mistica ed innovativa, e mi ha lasciata con una gran voglia di proseguire con la lettura del secondo volume, che continueremo sicuramente con il gruppo di lettura il mese prossimo.

Ho apprezzato moltissimo anche la componente riflessiva della storia. Il libro non ha solo lo scopo di raccontare una storia, ma quello che avviene è fortemente connesso alla realtà politica e sociale del mondo, e mi è sembrato di leggere tra le righe una critica ben più vasta di quella che può trasparire dalle parole dirette, stampate nero su bianco. Questa componente è sicuramente molto interessante, e spero che sarà approfondita nel prossimo volume.

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