Nemeria – L’erede dell’ultima dinastia

Autore: Sara Cremini

Casa editrice: Pav edizioni

Genere: Fantasy

Numero pagine: 312

Saga: Le cronache di Némeria #3

“E’ giunto il momento di separare i nostri corpi, ma non temere, non giungerà mai il momento di separare i nostri cuori”

Nemeria – l’erede dell’ultima dinastia

Trama

L’oblio è calato su Neméria come un manto oscuro, modificando i ricordi dei Nemériani. Un burattinaio ha da sempre mosso i fili del mondo e ora il suo piano è giunto al culmine. Solo il mago Luis, protetto dall’anello che ha lui stesso forgiato, pare preservare memoria del passato. Insieme al fedele Tibs, andrà alla ricerca dei Custodi della Magia, con l’intento di riunire il gruppo e di riportare in luce la verità. Riusciranno l’amore e la magia a far vincere il bene? Riuscirà Neméria stessa a sopravvivere? Tra intrighi, fiori magici, creature mitologiche, leggende, maschere e giochi di potere, si diramerà la narrazione di questo high fantasy, in cui i protagonisti vivranno l’ultimo, epico viaggio tra le terre di Neméria.

“L’amore è la più grande magia”

Nemeria – l’erede dell’ultima dinastia

Recensione

La conclusione di una saga è sempre un momento traumatico, ma devo dire che con Némeria lo è stato ancora più del solito. Non me ne ero accorta fino a questo momento, ma mi ero legata a questa saga in modo particolare, sia perché è stata la prima vera collaborazione cartacea che io abbia ricevuto, sia perché comunque mi sono legata molto sia al mondo, sia ai messaggi della saga, sia all’autrice, sia alle persone che gravitano intorno a questa storia.

Come già era avvenuto nei due libri precedenti, ho trovato che questo romanzo fosse carico di significato e messaggi che vanno oltre la trama, ma qui più che mai mi sono resa conto che i personaggi, il world building e l’intreccio per l’autrice non sono stati altro che un mezzo per dire qualcosa. Dal romanzo emerge quella che è la vera vocazione di Sara: l’insegnamento, cosa da cui non si può esimere nemmeno nel momento in cui va a scrivere un libro. In questo romanzo in particolare ho apprezzato molto una scelta che è stata fatta, che ho trovato sia innovativa (personalmente, non l’avevo mai visto fare in un libro prima d’ora) sia molto azzeccata ed in linea con i temi che erano stati trattati ed approfonditi sino a quel momento. Come avevo già sottolineato nelle recensioni dei precedenti due volumi, il tema che ho preferito è stato quello del rispetto per i nemici, unito al fatto che non esistano obbiettivi sbagliati, ma solo modi sbagliati di raggiungere i propri obbiettivi. Su questo tema, l’autrice è rimasta assolutamente fedele a se stessa e a tutto quello che aveva sempre raccontato nei libri precedenti.

Un tema che invece è stato centrale nei libri precedenti e che in questo libro ho percepito come se venisse un po’ tradito è stata l’importanza del gruppo rispetto al singolo. Nei precedenti libri, infatti, in tutte le avventure non c’è mai stato l’eroe attorniato dai coprotagonisti, o almeno io ho sempre percepito tutti i personaggi come protagonisti allo stesso modo, tutti indispensabili a raggiungere lo scopo finale, che non sarebbe mai potuto essere raggiunto da un solo di loro ma sempre e solo da tutti, appunto come gruppo. In questo libro, invece, mentre questo messaggio si conserva abbastanza per la prima metà della storia, a poco a poco è un solo personaggio ad emergere, fino a culminare in un fatto, che ovviamente non dirò per non fare spoiler, che mi ha fatto decisamente storcere il naso e che, lo devo ammettere, mi ha portata a dare una valutazione più bassa del solito sia alla trama sia ai personaggi.

Per quanto riguarda invece la scrittura, continuo ad adorare lo stile dell’autrice, molto chiaro e conciso, ma allo stesso tempo emozionante e coinvolgente. Le descrizioni sono sempre sufficientemente dettagliate da dare informazioni utili al lettore, ma mai troppo lunghe da far perdere la suspance all’azione o da annoiare il lettore. Un’altra cosa che apprezzo sempre è il modo in cui l’autrice riesca ad inventarsi oggetti magici sempre nuovi ed inusuali e a descriverli al lettore in poche parole facendo capire perfettamente di cosa si tratti.

Nonostante penso che il finale (che è la cosa che mi è piaciuta meno della saga, devo ammetterlo) mi abbia fatto versare più lacrime di quante ne abbia mai versate per un libro, si tratta sicuramente di una saga che consiglio a tutti, grandi e piccini. Se mai un domani avessi dei bambini gliela farei sicuramente leggere, ma la farei leggere anche a mia mamma, a mia nonna, o ad un mio coetaneo, perché a volerli cercare ci sono messaggi adatti a tutte le età.

Némeria è sicuramente un mondo in cui il mio cuore resterà per sempre.

Trama
Scrittura
Personaggi

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