I vermi conquistatori

Autore: Brian Keene

Casa editrice: Indipendent Legions

Genere: Horror

Numero pagine: 273

Saga: I vermi conquistatori #1

Trama

Teddy Garnett è un arzillo vecchietto e non vuole saperne di lasciare la casa in cima agli Appalachi, dove ha vissuto per decenni con la compianta Rose. Non gli importa della pioggia incessante, un diluvio catastrofico che ha messo in ginocchio l’intero pianeta, né di essere l’unico essere umano ancora vivo nella piccola comunità di Punkin’ Center, ormai ridotta a un isolotto in mezzo alle acque. Senza paura, Teddy aspetta il giorno in cui si avvererà il suo unico desiderio: riabbracciare la moglie. Ma quando riceve la visita di Carl, il suo migliore amico creduto morto o portato in salvo dalla Guardia Nazionale, scopre che ci sono cose peggiori della pioggia. Cose che serpeggiano sottoterra, creature striscianti che tarlano il sottosuolo e scavano verso la superficie per rivelarsi al mondo. E conquistarlo.

Ormai dovevano essere tutti morti, e a questa cosa avevo cercato in tutti i modi di non pensare. Ora cominciava di nuovo a insinuarsi, perché pensare alla loro probabile morte era meglio che pensare a ciò che avevo appena visto in cortile.

I vermi conquistatori

Recensione

In un periodo di afa e caldo così allarmante non c’è nulla di meglio di un libro sulla pioggia.
Magari è una tortura pensare a quella refrigerante acqua che scende dal cielo e raffredda tutto… vabbè, è un horror, stare male è un requisito.

Questa storia mi ha incuriosito per i vermi giganti di cui narra, Dune non ha l’esclusività dopotutto, ma ho trovato molto di più.
I vermi sono solo la punta dell’iceberg di cosa sta colpendo il mondo.
La narrazione è in prima persona e potremo così conoscere Teddy, l’ansia della vita e come affronta l’apocalisse. Anche gli altri personaggi della storia sono ben narrati e con pochi elementi ci si fa un’idea di che persone siano e come agiscano.
C’è un momento in cui il protagonista fa una sciocchezza che non ha logica dopo tutto quello che ha visto e si sente che è una scena molto tirata per portare avanti la trama, ne facciamo una colpa? No, vederli morire di stenti e basta non è divertente.

Una cosa che mi ha creato problemi è la descrizione delle creature (tranne una ma è perché è un archetipo che conosciamo tutti), Keene le descrive molto ma comunque non riesco a visualizzarle, molti elementi sono accennati e si incentra più sulla grandezza e l’odore che sui dettagli. In certi casi la descrizione è frammentata in più eventi, a causa di ciò non si riesce a farsi un’idea chiara del tutto.
Cioè, per me i vermi ad un certo punto sembravano i vermi usati per la pesca con un brutto caso di iperattività per quanto saltano.

L’atmosfera lovecraftiana è presente nel libro, un velo che copre tutto e dà quel sapore misterioso che preannuncia rivelazioni cosmiche sorprendenti.
Soprattutto la muffa, ma questa è una cosa per il libro successivo.
I misteri dell’origine di tutto non vengono svelati e ci sono congetture ma è giusto così, non era questo il motivo della storia, è narrata per raccontare la storia di un vecchio uomo durante la fine del mondo.
Un libro che mi è piaciuto tantissimo e che ho adorato leggere, qualche boccone amaro c’è stato ma va bene perché fa risaltare tutto il resto.

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