Autore: Giulia Fiori

Casa editrice: PAV Edizioni

Genere: Fantasy

Numero pagine: 116

Saga:

So a cosa stai pensando, piccola maga. Ma ognuno di noi è destinato a grandi cose, lo scopriremo camminando a testa alta, affrontando la vita e tutti gli ostacoli. Tutti hanno uno scopo, piccolo o grande, ed è per questo che siamo qui. Per raggiungerlo.

SFERALUCE

Trama

Nel tranquillo regno di Achiti, Serely e Vell si incamminano verso la montagna di Bein alla ricerca di una cura magica per l’erede della famiglia reale Shami, ma non sanno che quel luogo non è ciò che sembra e che non saranno soli. Altri sono stati attirati dalla lauta ricompensa per il salvataggio del principe, ma quanti riusciranno ad arrivare in cima? Quali avventure affronteranno tra le rocce rosse della desolata montagna?

Non è la bellezza esteriore a fare di noi delle belle persone, ma ciò che abbiamo dentro.

SFERALUCE

Recensione

Un piccolo libro leggero e scorrevole che vi accompagnerà in un viaggio ricco di magia alla ricerca di una cura miracolosa per il figlio del re. La trama è molto carina ed intricata, in realtà con tutte le cose che succedono uno si aspetterebbe un libro decisamente più lungo, ed invece no. Il libro è molto breve, forse anche perché il target per cui è pensato sono sicuramente i ragazzi, direi degli ultimi anni delle scuole elementari o delle medie. Pertanto, molti degli eventi si risolvono molto velocemente ed in modo abbastanza semplice, per permettere alla storia di scorrere velocemente verso la fine.

Nonostante la velocità con cui si dipana la trama, non mancano trovate molto interessanti ed originali, tipiche delle fiabe e favole ma rivisitate in maniera alternativa dall’autrice. Ci sono infatti alcuni passaggi che ho trovato affini al paese dei balocchi di Pinocchio, al mago di Oz, anche al Castello Errante di Howl, ma si vede che l’autrice li ha fatti suoi ed ha provato a riproporli in una chiave nuova che ha permesso di legarli tutti assieme.

Interessanti i messaggi che la storia passa, come l’amicizia tra ragazzo e ragazza, il perdono, il bullismo e l’accettazione del diverso, e soprattutto l’amore paterno (che tra i temi trattati forse è stato quello che ho apprezzato di più), che porta uno dei protagonisti a rivedere le sue priorità e anche il suo modo di fare per rispettare le necessità e le richieste del figlio.

Una cosa che non mi ha convinta del tutto è stata la semplicità con cui sono stati trattati i sentimenti e le relazioni interpersonali dei protagonisti. Proverò a spiegarmi meglio. Come dicevo, secondo me il target per la storia sono ragazzi tra i 9 e i 13 anni, e i comportamenti dei personaggi sono infatti infantili (non si intenda la parola in senso dispregiativo quanto in senso letterale, ovvero da bambini): tendono a vedere le cose bianche o nere, ad essere trasportati dalle loro emozioni in maniera quasi incontrollata – ad un certo punto c’è letteralmente un personaggio che si butta per terra e batte i pugni al suolo. Tutto questo andrebbe benissimo se i personaggi fossero appunto dei bambini o tutt’al più dei preadolescenti, invece i protagonisti sono ragazzi tra i 16 ed i 18 anni. Di conseguenza, ho trovato i comportamenti descritti non particolarmente adeguati all’età dei personaggi: avrei preferito che l’autrice avesse abbassato l’età dei personaggi, oppure, volendo mettere dei personaggi più grandicelli, avesse adeguato i loro comportamenti e azioni all’età.

Ovviamente, questo è un problema marginale: mi rendo conto che lo scopo della storia fosse veicolare messaggi importanti per i giovani, e questo obbiettivo viene sicuramente raggiunto dall’autrice.

Trama
Scrittura
Personaggi

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