Askeraz: Livello Centrale

Autore: Leon Ferone

Casa editrice: Self-publishing

Genere: Fantascienza, narrativa metafisica e visionaria

Numero pagine: 418 pagine

Saga: Askeraz vol.1

Trama

Haidar ha 21 anni, un problema di alcolismo e decine di demoni che lo perseguitano senza dargli tregua. Trascorre le sue giornate al Bar del Distretto 51, la zona più malfamata della Regione di Nippur, rimuginando sugli errori commessi in passato e domandandosi perché sua madre l’abbia abbandonato. Da quando i Cappucci Neri sono spariti dalla circolazione, a Nippur si respira un clima di tensione, così denso da poterlo fare a fette; la Vigilanza non consente ai nippuriani il minimo sgarro, i ponti sono sorvegliati di continuo dalle forze armate dell’Impero di Hartavaz, ogni tentativo di insurrezione viene punito con l’esilio perpetuo. I k-nafher (gli “inumani”, come li definisce l’Impero) hanno perso tutto, anche la possibilità di rivedere la luce del sole. Nelle menti lobotomizzate dei nippuriani non c’è più spazio per una possibilità di riscatto. Anche Haidar, a caro prezzo, ha ormai accettato questa condizione. Ma, suo malgrado, una sua vecchia conoscenza ha altri progetti in mente per lui…

Respiriamo, mangiamo, parliamo, pensiamo… bé, alcuni un po’ meno. Ma siamo fatti di sangue, pelle e ossa. Abbiamo gli occhi per vedere e le orecchie per sentire. E anche se i nostri cuori battono con ritmi diversi, basta questo a farci uguali. Indipendentemente dal vestito di carne che indossiamo.

Askeraz: Livello Centrale

Recensione

Nella città di Nippur la libertà è ormai un ricordo lontano per la maggior parte degli abitanti, qualsiasi sia la loro razza: l’impero tramite il suo corpo di vigilanza mantiene un rigido controllo su chiunque e qualsiasi atteggiamento “fuori dal coro” viene presto identificato e soppresso.

In questo clima incontriamo Haidar e il suo amico fraterno Kazem, entrambi con un passato burrascoso e tragico che li ha portati a finire in uno dei distretti peggiori della città in cui i loro giorni si susseguono sempre uguali. Fino a quando una loro vecchia conoscenza tornerà a farsi viva chiedendo ad Haidar un aiuto per decodificare dei software di cui è entrata in possesso e che porterà i due amici davanti a una scelta: continuare a lasciare che la vita nel Distretto 51 prosegua come è sempre stata o decidere di mettersi in gioco per cambiare qualcosa, anche se questo vorrà dire affrontare i propri demoni?

Questa è per me la prima volta che affronto una lettura Cyberpunk e probabilmente questo genere cosi lontano da quello a cui sono solita approcciarmi ha fatto si che non venissi completamente coinvolta dal libro.

Sicuramente il libro ha parecchi punti positivi degni di nota, a cominciare dai (tanti, tantissimi) personaggi che si presentano ben caratterizzati, ognuno con i suoi punti di forza e le sue debolezze, e ognuno con un passato, penso ben studiato e chiaro all’autore, che l’ha portato ad essere quello che conosciamo nelle pagine del libro. Una grandissima nota di merito va a Ferone proprio per l’inventiva che ha avuto nella creazione della società davvero studiata nei minimi dettagli, così complessa e stratificata da rispecchiarsi nella struttura vera e propria della città.

Il libro affronta temi molto profondi come le discriminazioni razziali ed economiche, la soppressione nei confronti dei più deboli o di chi la pensa diversamente, il cercare di venire accettati da una società che da un momento all’altro può voltarti le spalle e schiacciarti senza il minimo problema; sono temi che ciascuno di noi può ritrovare nella sua quotidianità e che sicuramente aiutano ad entrare più in sintonia con i personaggi.

La narrazione è in terza persona e ci porta a conoscere i diversi personaggi della serie le cui storie parallele piano piano si toccano e si intrecciano. Ho trovato che i cambi di punti di vista dei vari personaggi siano chiari e ben definiti e non generano confusione nel lettore. Un aspetto che personalmente non amo particolarmente è la tendenza dell’autore a utilizzare frasi a volte un po’ troppo complicate nella loro costruzione e con parecchi incisi. Credo che ci siano tante, troppe cose in sospeso, a cominciare dalle singole storie dei vari personaggi. Si intuisce che hanno dei passati complicati, alcuni legati tra loro, che sono successe una serie di cose che hanno portato a rotture di legami, menzogne e morti…però non viene approfondito o spiegato quasi nulla. Quasi sicuramente è una scelta consapevole dell’autore per invogliare nella lettura dei prossimi volumi, ma personalmente avrei preferito che qualche cosa fosse già chiarita nel primo volume.

Nel complesso è stata comunque una lettura piacevole, il testo è intrigante e sicuramente lo consiglio agli amanti del genere Cyberpunk.

Trama
Scrittura
Personaggi

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