Autore: Mattia Vanfiori

Casa editrice: Blueberry Fantasy Edizioni

Genere: Fantasy d’avventura, Fiabesco

Numero pagine: 210

Trama

Quando una misteriosa ragazza, con indosso una pelle d’orso, viene sorpresa a rubare, la sua sorte sembra essere già segnata. Nel Regno non c’è tolleranza per i criminali e la prigioniera viene condotta al patibolo, per essere impiccata. A fermare l’esecuzione interviene il principe Barnaba, affascinato da quella giovane fuori dal comune. I sovrani, però, non ammettono eccezioni e il massimo che le concedono è un ultimo desiderio, prima di farla giustiziare.

La ragazza, allora, chiede di poter fumare la sua pipa un’ultima volta ma, non appena questa le viene avvicinata alle labbra, lei aspira e dal focolaio si innalza un forte ululato. La gente non ha neppure il tempo di riprendersi dallo sgomento, che ecco sopraggiungere un cane gigante, che distrugge la cittadina e trae in salvo la padrona. In tutto quel trambusto, solo il principe Barnaba continua a mantenersi calmo e a rivolgere lo sguardo alla ragazza selvaggia ormai sempre più lontana.

Il cuore ha già deciso e, abbandonando ogni cosa, il giovane si mette alla sua ricerca, con un unico obiettivo: chiederle di sposarlo.

La ragazza, tuttavia, non è facile da conquistare e l’unica cosa a cui è interessata è scoprire la verità sul passato del proprio padre. Se, per adesso, Barnaba non ha alcuna chance di diventare suo marito, forse potrebbe riuscire a diventare un suo valido alleato?

L’avventura è appena iniziata…

Ma la fantasia è libera dai limiti del tempo e dai confini della logica. La fantasia può mostrare qualsiasi cosa, che lo si voglia oppure no

Selvaggia

Recensione

Una folla di cittadini è riunita alla piazza del patibolo per assistere all’impiccagione di una giovane ragazza che è stata sorpresa a rubare: il boia è già al suo posto ed i sovrani del Regno stanno concedendo alla giovane il suo ultimo desiderio…sembra un giorno come un altro.

Ma quando alla giovane viene concesso di poter fumare la sua pipa come ultimo desiderio accade qualcosa di incredibile. Dalla pipa esce un forte ululato e improvvisamente un enorme cane nero accorre in soccorso della padrona gettando scompiglio in tutto il paese e salvandola dall’esecuzione.

La giovane Alba è finalmente libera di tornare a rifugiarsi nei boschi ma dopo poco viene raggiunta dal Principe Barnaba, rimasto talmente affascinato da questa ragazza così decisa ed insolente, da riuscire a strappare ai suoi genitori la concessione di avere un anno di tempo per trovarla.

Barnaba non esita e dichiara immediatamente il suo amore alla giovane Pelle d’Orso, soprannome che le ha affibbiato a causa della pelle d’orso che Alba indossa sempre, ma viene rifiutato senza troppi complimenti. Non perdendosi d’animo il principe decide di accontentarsi del ruolo di alleato nella ricerca che Alba sta compiendo ormai da diversi anni.

La ragazza racconta a Barnaba che diversi anni prima era rimasta orfana a seguito di un incendio nel palazzo della sua famiglia, la pelle d’orso che indossa e la pipa le erano state regalate dal padre proprio in quell’occasione per aiutarla a salvarsi. Alba è decisa a trovare il colpevole della morte dei suoi e per farlo inizia andando a trovare i suoi zii, i fratelli del padre, che però le riservano un’accoglienza tutt’altro che amichevole e le rivelano alcuni aspetti della vita del padre che la giovane non si aspettava.

Alba e Barnaba iniziano così un viaggio alla ricerca di indizi sul passato di Agamennone, il padre di Alba, e sul percorso che lo portò ad entrare in possesso della pelle d’orso e della pipa e successivamente al matrimonio fino al tragico epilogo.

Tra streghe, frati, patti, alleanze e tre cani magici i due giovani riusciranno a conoscere la vera storia di Agamennone e a raggiungere il lieto fine?

Quando ci è stata proposta questa collaborazione in anteprima mi aspettavo un libro totalmente diverso, il classico romanzo fantasy. Invece “Selvaggia” è una fiaba!

La trama di fondo è semplice e si sviluppa seguendo la storia principale di Alba e Barnaba con digressioni sul passato di Agamennone ma nonostante questi salti temporali la storia si segue in maniera chiara e senza intoppi. Forse in alcuni tratti è sviluppata quasi troppo velocemente ma raggiunge bene il lettore; si colgono diversi riferimenti ad altre fiabe in maniera più o meno diretta, il Principe Barnaba è un amante delle fiabe e non ne fa mistero fin dalle prime pagine, e a elementi di diverse mitologie.

I personaggi non hanno una grande caratterizzazione, sono semplici e diretti così come i dialoghi, arrivano in fretta al succo del loro discorso senza giri di parole o pensieri troppo complessi. Nonostante questa semplicità ci si ritrova comunque ad affezionarsi ai personaggi e nel corso della storia personalmente mi sono trovata a cambiare opinione sui due protagonisti che inizialmente non amavo in particolar modo ma che poi si rivelano molto più interessanti e profondi di quello che sembravano.

Devo ammettere che inizialmente non ero per niente convinta di questo libro, ma perché mi ostinavo a volerlo vedere, e di conseguenza interpretare, come un romanzo fantasy. Riflettendoci sopra un paio di giorni ho capito che “Selvaggia” non è un romanzo ma, come già anticipato prima, una fiaba a tutti gli effetti e come tale tutte quelle cose che mi avevano lasciata un po’ con l’amaro in bocca (come la semplicità della trama o la scarsa caratterizzazione dei personaggi) acquisiscono un senso e si dimostrano perfettamente coerenti con la tipologia di racconto.

Come tutte le fiabe con cui siamo cresciuti anche qui troviamo la nostra eroina, un fido aiutante, uno o più elementi magici in aiuto dei protagonisti, un viaggio da intraprendere, un cattivo aiutato da magie ed incantesimi e un amore da far sbocciare. E come tutte le fiabe anche questa ci lascia con un sorriso, un pezzettino di cuore rimasto tra le pagine e un piccolo insegnamento in più.

In conclusione “Selvaggia” è una fiaba ben strutturata, piacevole da leggere e che sicuramente trovo adatta anche ai lettori in età preadolescenziale.

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