Autore: Davide Staffiero

Casa editrice: Edikit

Genere: Horror, Thriller, Raccolta di racconti

Numero pagine: 270

Trama

Due cene dai risvolti inattesi, una rimpatriata della classe del liceo, una documentarista alle prese con un possibile scoop, un’avventura extraconiugale dalle conseguenze devastanti. Cinque racconti che oscillano tra horror e pulp, distopico e bizzarro. Storie diverse accomunate dal medesimo sguardo critico nei confronti della società e dell’uomo, ritratto nelle sue contraddizioni con piglio ironico e beffardo.

Quella strada aveva fatto da sfondo ad almeno mezzo miliardo di riflessioni. Amicizie, batticuori, interrogazioni, esami: tutte cose che all’epoca avevano il sapore dei grandi dilemmi dell’esistenza, da affrontare col piglio solenne di chi, del mondo degli adulti, ha a malapena intravisto la soglia.”

Classe 1980

Recensione

Turbarmi con una storia non è semplice, ma “Pruriti” è riuscito a disturbare la mia tranquillità e a farmi esultare per la genialità.

Ma partiamo con ordine. Cos’è “Pruriti” di Davide Staffiero?

Si tratta di una raccolta di cinque racconti dai risvolti totalmente inaspettati, inquietanti e anche vicinissimi all’horror.

Se cercate una lettura leggera, tenetevene alla larga. Ma se invece volete essere stupiti, sconvolti e spaventati, è la lettura perfetta per voi.

Il primo racconto è “La prima regola di un buon venditore” e ci narra una cena di lavoro a cui partecipano un venditore e un suo possibile cliente. Non si capisce subito cosa ci sia sul tavolo, quale sia il prodotto di cui i due parlano, ma quando lo capiamo non ne rimaniamo molto sorpresi. Quello che ci allibisce accade dopo. Succede ciò che non ci si aspettava e ne rimaniamo turbati e disgustati.

Nel secondo racconto, intitolato “Classe 1980”, assistiamo a una rimpatriata tra vecchi compagni di classe del liceo. Dario non aveva mai partecipato, ma stavolta ha deciso di farlo e di ritrovare la ragazza per cui aveva una cotta proprio in quegli anni. Ci riuscirà?

Il suo Liceo era ancora lì, al medesimo posto. Magari ospitava ragazzi che vestivano in modo diverso, parlavano in modo diverso e probabilmente pensavano
anche in modo diverso, il contenitore però era rimasto identico, fedele a sé stesso come un adolescente che si rifiuta di crescere.

Classe 1980

Nel terzo, “Fuori zona”, ritorna il tema della cena, ma questa volta vediamo una famiglia molto umile ricevere in regalo una cena dal datore di lavoro dell’uomo protagonista. Sembriamo trovarci in un futuro distopico, perché la città è divisa in Zone: quelle per i poveri e quelle per i ricchi. Durante la cena accade qualcosa di inaspettato e il tutto si risolve in modo ancora più imprevedibile.

Il quarto invece si intitola “V” ed è molto molto particolare. Il racconto è infatti una raccolta di articoli di giornale, e-mail, messaggi, pagine di diario dei protagonisti, che sono: una documentarista che sfiora spesso la vittoria di premi importanti, i suoi assistenti, un uomo misterioso, Victor, con una scoperta enorme che potrebbe cambiare il mondo e lo fa temere per la sua sicurezza. E poi esplosioni, attentati, sparizioni… tutto raccontato in modo inusuale dall’autore.

L’ultimo e quinto racconto è “Pruriti”, che dà anche il titolo alla raccolta. Un uomo tradisce la moglie con una escort durante un viaggio di lavoro. Al ritorno a casa, scopre che sta accadendo qualcosa di allarmante e orribile alla sua mano…

Un’onda increspò la superficie della lana e a Giorgio si fermò il respiro.
Qualcosa, là sotto, si era mosso. Possibile?
No. Impossibile.
Si era trattato di un abbaglio, un’illusione ottica.

Pruriti

Davide Staffiero è bravissimo a stupire e coinvolgere il lettore, racconto dopo racconto. Parla di occasioni perse, dei risvolti negativi delle situazioni e della crudeltà dell’uomo. Si ha sempre come la sensazione che qualcosa si nasconda nel buio, o meglio, nella pagina successiva. Percepiamo un senso di inquietudine durate tutta la lettura e non riusciamo a liberarcene nemmeno dopo aver letto l’ultima riga. Perché sì, lascia senza parole.

I racconti fanno anche una critica al consumismo, all’apparire, alla tecnologia. Il tutto è narrato da una penna molto scorrevole e da un’idea originale.

“Pruriti” mi ha stupita per come mi ha rapita totalmente. Non mi sono annoiata nemmeno per un attimo, non saprei dire quale sia il mio racconto preferito perchè tutti mi hanno coinvolta e incuriosita e ognuno mi ha fatto riflettere e mi ha turbato in modo diverso. Un po’ thriller, un po’ horror, “Pruriti” è l’ideale per chi vuole leggere una bella e validissima raccolta di racconti e per chi vuole leggere qualcosa che riesca a toccare quelle corde che solitamente lasciamo lì ferme, evitando qualunque cosa crei in noi disgusto e orrore. Una delle letture migliori dell’anno, ve la consiglio senza dubbio!

Trama
Scrittura
Personaggi

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