I giorni della chimera

Autore: Stefano Zoboli

Casa Editrice: Nua edizioni

Genere: Distopico

Numero pagine: 400

Trama

“Mentre dal sudest asiatico si diffondono le prime notizie di una nuova influenza, un improvviso blackout spegne il mondo intero e uno scienziato affronta il buio con una preziosa valigetta di campioni. Qualche settimana prima, dall’Amazzonia devastata dall’intervento dell’uomo, un ignaro turista morso da una creatura misteriosa ha portato con sé un nuovo virus della rabbia. Gli sforzi degli scienziati per arginare il virus si scontrano con l’opportunismo politico e militare e l’avidità delle case farmaceutiche. Il vaccino che dovrebbe aiutare la popolazione produce effetti imprevisti.
Due gruppi di persone affrontano il nuovo mondo in cui si sono ritrovati. Un ingegnere cerca di superare il dolore del passato guidando i suoi compagni con l’intelligenza pratica e l’amore. Un uomo che si fa chiamare “il Maestro” guida i suoi seguaci con la cieca fede e la ferrea disciplina. Chi prevarrà nella lotta tra due concezioni di vita così diverse? E chi è “l’uomo nuovo” che nascerà dagli sconvolgimenti della natura e della società?”

“Come un domino, tutta la città s’immerse nel nero assoluto della notte”

i giorni della chimera

Recensione

Recensire di una pandemia in piena pandemia ha dell’ironico (o dell’agghiacciante, ndr).

Quello che ho sempre sostenuto è che bisogna esorcizzare la propria paura, e di questi tempi non mi sto risparmiando.

E’ da più di un anno che ci troviamo ad affrontare un’emergenza sanitaria, una pandemia, e leggere di altri nella “medesima situazione” è perfetto per affrontare la propria paura e prenderla di petto.

Ed è così che mi sono avvicinata al distopico; mi ci sono avvicinata, l’ho accantonato perché era troppo da sopportare, mi ci sono rituffata a capofitto e ho trovato braccia accoglienti che mi hanno spronata, stimolata e dato una spinta per sfidare una paura sconosciuta: questo periodo storico ci è piombato addosso inaspettatamente così come inaspettato è stato il doverlo affrontare (tant’è che ancora non sappiamo come farlo, ndr)… datemi un Jasper!!!

Ecco, l’autore, nel suo romanzo d’esordio, ha descritto sapientemente uno scenario molto prossimale all’epoca che stiamo vivendo senza risparmiarsi. Ha attraversato la nostra società in modo metaforico ma scientificamente plausibile, ha posto in contrapposizione il bene e il male con una scrittura chiara e comprensibile ma ponendo il confine in modo molto sottile, quasi impercettibile (così come è davvero: quanto davvero sappiamo distinguere il bene dal male? ndr.). Ha caratterizzato perfettamente i personaggi inserendoli in una storyline articolata, in un’alternanza tra presente e flashback, ma con una chiarezza ed una confusione che empaticamente ti trascina nei panni dei due gruppi coinvolti.

Una nuova penna che difficilmente si potrebbe identificare come tale, sapiente e mirata, corretta e diretta ad un pubblico vasto e vario. Consigliatissimo!

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