Ushanka – I ponti di Leningrado

Autore: Antonella Iuliano

Editore: Genesis Publishing

Genere: Romanzo, Storico

Numero pagine: 422

La cupola dorata di Sant’Isacco era immersa nei colori plumbei di un tramonto invernale, stagliandosi maestosa alle spalle di quel principe che Aleksandra aveva sognato d’incontrare quando era solo una ragazzina in un orfanotrofio. Come nelle favole. Senza pensarci su oltre, con gli occhi che le brillavano, gli aveva posato una mano sul collo e si era sollevata sulle punte dei suoi stivaletti, baciandolo sulle labbra. Un secondo o due appena, poi, contro ogni desiderio del proprio cuore, Aleksandra era corsa via dal ponte blu, lungo il marciapiede umido, senza voltarsi. Pasha, inebetito dal fugace contatto, si era portato una mano alle labbra seguendola con lo sguardo fino a quando non era sparita oltre il portone bianco.

Le sue labbra profumavano ancora di cannella.

Ushanka – I ponti di Leningrado

Trama

Leningrado 1961. Pasha Metjanov ha perso l’amore della sua vita e la ragnatela dei ricordi lo tormenta. A portarglielo via è stato suo fratello Yurij, che lui ha sempre amato e protetto come il padre che non hanno avuto. È incapace di dimenticare Aleksandra e i suoi bellissimi occhi verdi, ma Yurij l’ha voluta per sé, preferendo al loro legame le false promesse di uno sconosciuto: Ivan Orlev, fino a diventare la pedina di un destino che, nessuno immagina, ha ripreso a tessere la polverosa trama di un passato non troppo lontano.

Leningrado 1941. Tatjana Orleva sa che presto dovrà separarsi dal suo amato Andrej, un semplice soldato; sa che la guerra imperversa intorno alla città, che presto sarà assediata; e sa che sua madre, la severa e ambiziosa Irina Orleva, non accetterà mai il figlio che aspetta. Lei la vorrebbe accanto a un importante uomo del Partito affinché l’aristocratico nome degli Orlev, un tempo Orlov, possa tornare a brillare, sfidando persino il nemico nazista e le sue bombe.

Un romanzo d’amore e di guerra. Due storie che, tra passato e presente, si fondono in una, congiungendosi attraverso i ponti – di pietra, di legno, dipinti di blu, di rosso, innevati – di una città algida e romantica, e i ponti invisibili sospesi sulle dolorose esistenze dei suoi protagonisti.

Davanti a sé, sopra le acque scure del canale, tra le ombre della notte e le luci riflesse – che come in uno specchio disegnavano i contorni della città capovolta – si stagliava il Siniy Most, il ponte blu. Quante volte era ritornato su quel ponte per lei. In attesa di lei. Quante volte l’avevano attraversato insieme, a braccetto, mano nella mano. Quel ponte blu era stato il testimone muto di ogni sua attesa, di ogni loro incontro, dei loro teneri e fuggevoli baci.

Ushanka – I ponti di Leningrado

Recensione

Due storie che si incrociano, presente e passato si collegano a Leningrado, creando un romanzo storico struggente che cattura dalla prima all’ultima pagina. “Ushanka – I ponti di Leningrado” ha come protagonisti i fratelli Metjanov, Pasha e Yurij, e la dolce Aleksandra. La storia inizia raccontandoci dell’ incontrano di questi tre ragazzi, di come nasce l’amore tra Pasha e Aleksandra e come finirà a causa di Ivan Orlev, causando la rottura del legame fraterno tra i Metjanov. La storia gira intorno a un mistero che vede come epicentro l’anziana e severa nobildonna Irina Orleva, zia di Ivan e padrona di Aleksandra. In questo libro abbiamo vari salti temporali, dal 1961 ci ritroviamo catapultati a Leningrado del 1941, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Durante questo periodo, conosciamo la storia d’amore di Tatjana Orleva, figlia di Irina Orleva, che lotta contro il volere della madre per stare con Andrej, un semplice soldato e non un ricco uomo del Partito, e come cerca di sopravvivere dalla guerra insieme alla sua migliore amica Sonja, riuscendoci grazie all’aiuto di una donna dal cuore d’oro. Questo romanzo è costituito da vari colpi di scena, intrighi e misteri, con accenni accurati e precisi sulla storia della Russia durante il periodo pre e post Seconda Guerra Mondiale. Ho apprezzato la ricerca e lo studio degli usi e costumi del popolo russo in quel tempo, oltre all’utilizzo dei termini russi. Si vede il grande impegno della scrittrice per scrivere questo libro, la sua padronanza nel descrivere i luoghi e nel passare da un tempo all’altro. Non è da tutti riuscire a passare tra presente e passato, da un personaggio all’altro, senza perdere il filo del discorso o dare troppe informazioni che potrebbero complicare la lettura. I personaggi secondari sono tutti ben caratterizzati, mi sono affezionata a loro tanto quanto ai protagonisti, soprattutto alla nonna dei fratelli Metjanov. Il tema centrale è l’amore, ma non solo quello di coppia uomo e donna, ma anche quello fraterno, oltre che figlio e genitore. Anche l’amicizia ha un valore importante e viene messa in risalto nel libro. Finalmente un romanzo storico italiano ben articolato sulla Seconda Guerra Mondiale ben costruito e scritto. Un romanzo che cattura il lettore, lo fa sognare e piangere. Vi troverete lì, tra le isbe di Mironov e il Ponte Blu, dove sboccia l’amore tra due giovani ragazzi.

Lo consiglio a chi ama la Russia, questo periodo storico e vuole leggere anche una storia d’amore toccante che rapisce il cuore di chi la legge.

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