La luce degli istanti felici

Autore: Marco Proietti Mancini

Casa editrice: Edizioni della Sera

Genere: narrativa contemporanea

Numero pagine: 263

Saga: “Da parte di padre” (Volume 4)

“Quando sei vicino a qualcuno che ami puoi fingere quanto vuoi, puoi misurare i gesti e le parole, puoi perfino cercare di controllare le espressioni del volto, ma gli occhi che brillano quelli no, di quelli se ne accorgono tutti.”

la luce degli istanti felici

Trama

Dopo “Da parte di padre”, “Gli anni belli” e “Il coraggio delle madri”, torna il racconto corale della vita sincera e genuina di Benedetto, Elena e di tutta una famiglia che cresce nel benessere sereno della semplicità. Una vita che restituisce il sapore delle cose di una volta, nella cornice di una Roma in rinascita nel secondo dopoguerra. Un’esistenza che prosegue senza staccarsi mai dalle radici da cui tutto ha avuto inizio: il paese di Subiaco, che continua a essere il vero fulcro del loro mondo. Una narrazione che penetra nel cuore autentico del tempo: quello della gente comune.
Una cronaca familiare densa di memorie per un grande romanzo popolare.

“Chi ha vissuto la trincea e la battaglia, chi ha provato la paura della morte che arriva con una fucilata o con una bomba non se ne libera mai più: gli rimane dentro per sempre, più di qualsiasi altra memoria, più crudele del peggior ricordo immaginabile, perché è vita rubata alla vita, è malattia che intossica, marchia nell’anima e rimane, continua a esistere e a scorrere nel sangue; è un veleno che non smaltisci mai, che ha il sapore acre del rimpianto mischiato a un rimorso che non sai neanche se è giusto avere.”

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Recensione

Questo romanzo è il quarto volume di una saga familiare ad ambientazione storica, che racconta le vicende della famiglia Properzi a partire dal periodo della prima guerra mondiale fino al 1961.
Il capostipite è Benedetto detto Bittuccio, un minatore che tornato ferito dalla guerra sposa a Subiaco la corteggiatissima Antonia, con cui mette in piedi una bellissima famiglia, piena di figli e di un amore tanto sentito quanto poco manifestato.
La storia prosegue con le vicende del primogenito Benedetto, che a soli quattordici anni viene mandato a Roma a lavorare il marmo, città in cui si innamora di Elena, da cui si deve separare per partire come soldato durante la seconda guerra mondiale, ma con cui si riunisce dopo cinque anni di prigionia in Africa.

In ognuno dei libri sono descritte in maniera molto precisa ed approfondita le vicende storiche dell’epoca in cui sono ambientati ed in questo quarto romanzo troviamo una Roma in pieno fermento a metà degli anni ’50 per la preparazione delle Olimpiadi del 1960.

La guerra è finita e Benedetto trova un buon lavoro, che gli consente di uscire dalla casa dei suoceri e di prendere un appartamento per la sua nuova famiglia, composta all’inizio del romanzo dalla moglie Elena e dai tre figli Annamaria, Nino e Patrizia.
In questo volume si respira un’aria diversa, un’aria di rinascita, di fermento e di preparativi per la capitale che si prepara ad ospitare un evento così importante.
Il legame tra Benedetto ed Elena è sempre più forte, nonostante le nuove prove che dovranno superare insieme.

La scrittura è scorrevole ed il ritmo incalzante e, come negli altri libri, l’autore alterna il racconto della vita di Benedetto a considerazioni di carattere generale sull’amore, sulla famiglia e sull’amicizia che portano a profonde riflessioni.

Ho riscontrato una maturazione nel modo di narrare tra il primo ed il quarto libro, che sono stati redatti a distanza di circa dieci anni l’uno dall’altro, ed ho potuto apprezzare sempre di più questo scrittore che ormai seguo da tanto tempo.

Mi auguro che sarà pubblicato un quinto volume che abbia come protagonista la terza generazione dei Properzi.

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