Nelle sue ossa

Autore: Maria Elisa Gualandris

Casa editrice: Book a Book

Genere: Giallo

Numero pagine: 310

Trama

“Durante un restauro, nella cantina di una villa sul lago vengono trovate ossa umane. Sono lì da almeno quarant’anni e nessuno ha idea di chi possano essere. La giornalista Benedetta Allegri si imbatte nella vicenda e spera che possa essere l’occasione per rilanciare la sua carriera precaria. Aiutata dall’affascinante commissario Giuliani, scopre che le ossa sono di Giulia Ferrari, una studentessa scomparsa nel 1978 che nessuno ha mai veramente cercato. La procura ha fretta di archiviare il caso e cerca di far ricadere la colpa su quello che all’epoca era il fidanzato della ragazza.

Benedetta, però, intuisce che la sua tranquilla cittadina di provincia nasconde molti segreti ed è pronta a tutto pur di giungere alla verità e ottenere giustizia per Giulia”.

“Ogni morte ingiusta (ma quale morte non lo è?) è una ferita che si rimargina in modo scomposto sulla pelle dell’umanità”.

nelle sue ossa

Recensione

Una narrazione scorrevole, un linguaggio corretto e diretto, semplice ma consapevole: arriva, dritto al lettore.
Benedetta, la nostra protagonista è una giornalista, così come la nostra autrice.
Scrivere di ciò che si conosce, farlo con consapevolezza e cognizione di causa è sempre una scelta azzeccata per narrare una storia, accompagnando il lettore riga dopo riga, pagina dopo pagina.
Delle ossa sono state ritrovate e si cerca, collaborando e scontrandosi, sí lo scoop ma soprattutto il movente e il colpevole.
Non è sempre facile: giornalismo e forze dell’ordine vertono in una direzione comune, ma non è sempre scontato che “l’unione faccia la forza”. Spesso e volentieri non c’è fiducia, come se l’uno volesse prevaricare sull’altro per “segnare il territorio” senza accorgersi che, alle volte, il “fare man forte” potrebbe risolvere enigmi e casi prima, forse anche evitarli.
Questo l’autrice lo racconta molto bene, caratterizzando i personaggi ed esponendoci alle carriere citate in modo tremendamente attuale, fino a descrivere come il social abbia semplificato, ma anche velocizzato una vita che già corre e nella quale, inermi e perennemente trafelati, stiamo al passo per sopravvivere.
Ho trovato un bellissimo intreccio tra le varie vicissitudini dei personaggi perché con maestria ha saputo collegare diverse storie e situazioni: vita coniugale, sensibilizzazione alla violenza (domestica e non), stalking…
Ho riscontrato però (a mio personalissimo gusto, ndr.) poca adrenalina e una risoluzione comprensibile e forse un po’ aspettata. In ogni caso, consiglio la lettura per la forza comunicativa nel denunciare situazioni, nel raccontare mestieri e perché (la cito testualmente, ndr.):
“Sorrido, perché, nonostante tutto, questa vita non ci ha cambiate”.
Che sia un messaggio di speranza per i lettori, le lettrici e chiunque che, anche per caso, leggerà questa mia recensione.

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