Autore: Samuel Beconcini

Casa editrice: PAV edizioni

Genere: distopico

Numero pagine: 340

Trama

La razza umana è caduta vittima di una follia distruttiva senza precedenti: una guerra nucleare, che ha ridotto in cenere l’intero pianeta, oltre che gli animi dei pochi sopravvissuti. Nel mondo ormai contano solo la violenza e la forza bruta. Solo i più forti e violenti riescono ad avere le poche risorse rimaste, a discapito dei più deboli. Questo è il mondo che trova Mike al suo risveglio, dopo venti anni di coma. Non ricorda niente della sua vita precedente, ma rimane incredulo di fronte a tale devastazione. La prima persona che incontra è Demetra, una giovane sopravvissuta, che come tanti altri cerca di andare avanti in un mondo che è tutto meno che ospitale. Sia per la distruzione, e sia per i banditi. I due cercheranno di costruirsi pacificamente un futuro, ma molto presto dovranno fare i conti con la violenza e la cattiveria dei banditi, che ostacoleranno tutti i loro piani di vita pacifica costringendoli a dover lottare per la loro sopravvivenza, e per quella dei più deboli, che ogni giorno loro tormentano…

«Ma non puoi essere sempre tu a fare dei sacrifici!».

«Qualcuno li deve fare. E se tocca a me devo accettare, per il bene degli altri…».

The Life Is gone

Recensione

Avete presente i film e le serie TV post apocalittiche americane? Quelle che le guardi e pensi:” ma se un giorno capitasse a noi?”.

Ebbene, questo libro distopico si ambienta 20 anni dopo una grande guerra mondiale sulla Terra, dove le bombe nucleari e le radiazioni hanno distrutto tutto, cambiando drasticamente la fauna e la flora. A causa di ciò, metà popolazione globale è distrutta e vi sono sia animali che uomini geneticamente mutati. Le città sono in rovina, si trovano scheletri per le strade e la desolazione regna sovrana.

I protagonisti di questa storia sono due: Mike, un uomo che si sveglia dopo un lungo coma in ospedale, il quale non si ricorda nulla della sua vita passata; Demetra, una giovane combattente, che lotta contro i soprusi dei banditi e salvando gli innocenti, in pratica la Robin Hood al femminile di un mondo ormai alla deriva.

Ovviamente non può mancare il cattivo di turno: Dimitri, il capo dei banditi che domina incontrastato la regione. Schiavizza gli uomini dei villaggi per portare avanti la sua miniera di zolfo. Con il suo giacimento è l’unico in grado di avere una costante produzione di polvere da sparo, rendendolo l’unico ad avere una continua scorta di munizioni che gli permette di comandare in maniera tirannica.

La narrazione è in terza persona, il libro è molto scorrevole con un lessico abbastanza ricercato. Le descrizioni ambientali, le spiegazioni sullo stato post-apocalittico e gli scontri tra i protagonisti con i banditi, sono ben curate e mai pesanti. Ho trovato l’inizio del romanzo troppo veloce, quasi affrettato. Il romanzo continente molti avvenimenti e colpi di scena, si susseguono tante vicende diverse, con la continua comparsa di vari personaggi, sia buoni e sia cattivi.

Gli antagonisti sono quelli che meno mi convincono: sono folli, hanno una mente malata quasi paragonabile a quella di Joker e Harley Queen. Non apprezzo completamente questo genere di “cattivi”, vado per lo più sugli antagonisti razionali che non ammazzano il primo che capita a tiro sempre.

A parte questo, ho apprezzato la storia che è veramente ben scritta. Dal finale presumo ci sarà un seguito, non vedo l’ora di leggerlo! Consiglio il libro agli amanti dei distopici e delle ambientazioni post-apocalittiche stile America.

Trama
Scrittura
Personaggi

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