Autore: Leigh Bardugo

Casa editrice: Mondadori

Genere: Fantasy

Numero pagine: 420

Saga: GrishaVerse #6

Trama

Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un’innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l’avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c’è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.

Le labbra di Genya si sollevarono per un istante in un sorriso «Stai dicendo che non hai mai desiderato uccidere Nikolai?»

«Oh, sì. Solo che non voglio che succeda mentre dorme.»

Il re delle cicatrici

Recensione

“Il re delle cicatrici” è quasi magico, cammina su un filo sottile che divide il fanservice dalla storia originale.

Una storia che tenta, da una parte, di dare risposte ai misteri della trilogia principale, approfondendo il sistema magico e, goffamente, spiegare la storia del mondo; dall’altra i due personaggi preferiti della trilogia di “Tenebre e ossa”, cioè Nikolai Lantsov la volpe e Zoya Nazyalensky.

In un balletto continuo fra il tentativo di creare un contesto adulto che abbiamo letto in “Sei di corvi” e un mantenere il concetto di romance come nella trilogia (provando a renderlo un pelo più strutturato almeno), ci si trova a sentirsi in bilico fra due stili che cercano di essere uniti.

Si aggiunge la storyline di Nina che, dopo le vicende del libro precedente, ci fa sanguinare il cuore rivederla, spezzata e distrutta… Se non si riprendesse in cinque minuti e via con tutta una storia di spionaggio e sabotaggi per ricordarci che era in “Sei di corvi” e al diavolo le nostre lacrime!

Come dissi in una precedente recensione, certe volte è meglio desiderare ma non ottenere.

Il libro è bello e la trama regge se non ci si ferma a fare troppe domande, cosa che io faccio e questo mi ha portato a chiedermi “perché?”, ma se lo si prende con leggerezza è una bella storia.

Magari con meno misticismo ne veniva fuori un bel fantasy politico o di critica alla guerra.

Magari senza il “lo faranno o no?” ne sarebbe uscita una relazione bella focosa visto che quei due sono fatti per stare insieme!

Seriamente, le romance non sono manco sottili, due righe e già si capisce chi si mette con chi.

La cosa che viene da “Sei di corvi” e funziona bene sono i flashback di Nikolai e Zoya che fanno comprendere meglio i personaggi e approfondiscono le loro scelte nella trilogia, oltre a mostrare cosa li ha resi quello che sono.

Il contesto magico è… è qualcosa.

Minispoiler ma è perché fa ridere: quando altri acquisiscono il potere di LampAlina uno si direbbe “ah ok allora adesso avranno un ruolo importante”… No! Citati una volta e dimenticati. Il potere diventare una lampada è proprio inutile.

Non so se consigliarvi questo libro o no, è bello ma è un sequel che non chiedevamo con passione.

Certo Nikolai e Zoya sono belli da vedere ma è una di quelle cose che si dice di volere per scherzare al terzo bicchiere di Lambrusco, non una cosa che si chiede sotto il portone del condominio della Bardugo. Capite il senso?

Pazienza, il libro c’è e ha un seguito.

Un seguito che, vi dico già, non mi ha soddisfatto.

Chiudiamo qui la recensione che altrimenti finisco con il mettere una canzoncina.

Perché sento il tema di Gaston di sottofondo?

MA PORC…

Trama
Scrittura
Personaggi

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