Culti svedesi. Le viscere dei miti. Nove squarci nell’universo di H.P. Lovecraft

Autore: Anders Fager

Casa editrice: Hypnos

Genere: Horror

Numero pagine: 272

Saga: Culti svedesi raccolti #1

Trama

Quale terribile verità si nasconde nei boschi dell’oscura Borås, dove aleggia la figura del misterioso Capro Nero? Dove porterà mai il sanguinario viaggio della “Nonna”? Chi si cela dietro le parole dell’Ambasciatrice della Donna Enfia? Cosa può succedere quando una gelida nevicata si abbatte su un esercito nel 1718? E perché mai le opere d’arte e le fotografie estreme della signorina Witt hanno suscitato l’interesse della misteriosa Annette Glasser e della “Fondazione Carcosa”? “Culti svedesi” è la prima raccolta di racconti di Anders Fager che va a comporre la trilogia del “Mondo dei Culti”. Le sue storie, ambientate per lo più nell’odierna Svezia, propongono una visione moderna dei Miti di Cthulhu, in un mondo in cui le entità del pantheon lovecraftiano, da Shub-Niggurath a Yog-Sothoth, da Ithaqua ad Hastur, si sono insinuate sulla Terra, nascoste agli occhi dei comuni mortali, a definire la follia, la violenza, la corruzione della società moderna.

«Iä! Iä! Il Capro Nero ha mille figli!»

Culti svedesi

Recensione

Per questo libro serve il mood giusto.

Minion! Prendimi il vestito da libro horror!

Il BLACK SHOOGGOOOTHHH!

“Culti svedesi”

“Culti svedesi. Le viscere dei miti”

“Culti svedesi. Le viscere dei miti. Nove squarci nell’universo di H.P. Lovecraft”

Una raccolta di racconti che ha un titolo diviso in tre parti e sono tutte e tre l’esatta spiegazione del contenuto.

Anders Fager attinge al ciclo di Lovecraft e lo rinnova, inserendolo nei nostri tempi e ambientandolo in Svezia.

Perché?

Perché in un mondo di remake nell’universo lovecraftiano ci sono autori che non riscrivono ma espandono quel mondo, e qui, bambini e bambine, nascono i Miti di Cthulhu.

Cinque racconti intervallati da dei frammenti, questi ultimi che narrano eventi scollegati e, apparentemente, senza alcun senso nel contesto in cui sono.

Per ora.

I racconti vanno a prendere a piene mani dalle creazioni del Solitario di Providence ma sono godibili anche da chi non ne ha mai letto nulla.

Uno stile narrativo che coinvolge e riesce a scatenare la curiosità del lettore, a creare aspettativa e tensione in ogni racconto; non è facile staccarsi mentre si scoprono gli orrori che risiedono in questa Svezia orrorifica.

Ogni racconto ha una sua tematica ed è (solo) apparentemente scollegato dagli altri, per evitare spoiler mi limiterò a una sinossi veloce di ogni storia, tanto per incuriosire:

Le furie di Borås

Euphoria, con per protagoniste ragazze molto religiose, ma non pazze per Gesù.

Bello e richiama molto un racconto lovecraftiano per creatura e contesto, una modernizzazione dei riti solo accennati da Lovecraft, un buon modo per iniziare questo libro.

Il viaggio della Nonna

“In vacanza con Pippo”, solo che nessuno ride e una volta finito ci si chiede “Cosa ho appena letto!?”

Strano, misterioso e che lascia molti dubbi ma, allo stesso tempo, la mancanza di risposte non va a infastidire perché fanno parte della narrazione stessa.

Il desiderio di un uomo distrutto

“Io non so chi siete, non so che cosa volete. Se cercate un bottino sappiate che non possiedo denaro, però io possiedo delle capacità molto particolari che ho acquisito durante la mia lunga carriera e che fanno di me un incubo per gente come voi. Se lasciate andare mia figlia, la storia finisce qui. Non verrò a cercarvi, non vi darò la caccia. Ma se non lo farete, lui vi cercherà. Vi troverà… e vi ucciderà.” Semi cit.

Questo mostra più gli orrori che l’uomo può perpetrare ai suoi simili e il contesto soprannaturale è quasi superfluo non essendo il vero centro della storia, quello è la sofferenza e la crudeltà.

Per sempre felici a Östelman

“Oh cielo! Mio marito?”

Ricorda un racconto specifico di Lovecraft che non nominerò per non fare spoiler. La protagonista non l’ho apprezzata completamente ma il mistero e la situazione orrorifica che viene presentata mi è piaciuta con un filo di ansia che cresce con ogni pagina che viene letta.

Il capolavoro della signora Witt

L’arte non può essere mai completamente capita. Ma in questo caso ho capito che è andata male.

Non mi è piaciuto, sembrava più esercizio sofistico di Fager che una storia completa, c’è il riferimento a Carcosa e ai Byakhee ma sono laterali al tutto, la parte più importante e oscura della vicenda non viene narrata ma omessa con un salto temporale, facendomi sentire insoddisfatto dopo tante pagine solo di dialettica su cosa sia l’arte da parte della protagonista mentre ti dice anche che mente, facendo perdere tutto il peso al discorso.

I frammenti sparsi nel libro risultano ancora più criptici, ma dal secondo volume il loro significato inizierà a farsi più chiaro.

Un libro che ho adorato e che una volta finito lascia come un seme nella mente del lettore; anche mesi dopo ci si ricorderà di queste storie e le si vorrà rileggere, per quanto sono affascinanti e scritte bene.

Leggete “Culti svedesi”, per potervi immergere in un mondo pieno di cose terribili e in una Svezia mistica che non vi sareste mai aspettati.

Scrittura
Le furie di Borås
Il viaggio della Nonna
Il desiderio di un uomo distrutto
Per sempre felici a Östelman
Il capolavoro della signora Witt

Link per l’acquisto: Culti svedesi. Le viscere dei miti. Nove squarci nell’universo di H.P. Lovecraft

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