Autore: Luigi Musolino

Casa editrice: Acheron Books

Genere: Horror

Numero pagine: 283

Trama

La vita di Michele Ciot sta cadendo a pezzi. Ha perso il lavoro, l’amore, e combatte da mesi contro una brutta forma di bronchite cronica. Vive in un paesino isolato tra le montagne del Piemonte, dove si ammazza di alcool e solitudine. Il ritorno di un vecchio amico gli offre una possibilità di riscatto. Un lavoretto illegale, un furto nell’ex manicomio Pracatinat, intorno al quale circola la sinistra leggenda di Famenera, la strega cannibale. Ciot, da ragazzo, ha visto qualcosa di strano in quel posto; e adesso deve riaffrontare una volta per tutte le ombre del passato…

Usciremo dal buio grembo

nella luce dei nostri peccati,

chineremo la testa al senso

di questa fame che ci divora.

eredità di carne

Recensione

Se volete un horror ambientato in un paesino americano o tra le Montagne Rocciose del Colorado mi spiace ma non è di questo che si parla in questo libro.
Questo è un horror italiano ambientato in Italia, in Piemonte per la precisione.
Vi potreste chiedere che orrore possa esserci in Piemonte.
La viabilità, se cercate di capire come ci si sposta in questa regione con treni, autostrade e mezzi capirete cosa sia l’orrore.
Sono piemontese quindi posso dirle queste cose.
Il politicamente corretto non mi avrai mai!

Dalla penna di Luigi Musolino nasce questo romanzo folk horror che prende a piene mani dalle leggende locali e le porta ai giorni nostri tramite un sottogenere che sta fiorendo in questi tempi, grazie anche a questo autore.
Difatti, il Folk-horror è un sottogenere che usa miti e leggende dei territori in cui è ambientato il romanzo e li usa per creare nuove storie, un horror che prende dalla storia locale per creare un nuovo orrore.

“Eredità di carne” è un romanzo dai molteplici livelli di lettura, dalla storia orrorifica piena di tensione alla fame che prende ogni essere umano, non solo fame fisica ma una fame trascendentale.

Nella Val Chisone c’è un vecchio ex sanatorio chiamato sanatoria Pracatinat che è stato teatro di crimini orrendi e i frutti di ciò ancora riecheggiano in quei boschi.
Michele Ciot, il protagonista, deve far fronte a una brutta bronchite, alla sua vita che cade a pezzi e una relazione fallita per motivi non chiari. Un personaggio allegro e solare.
Dopo l’incontro con il vecchio amico Oliviero, il tipico esempio di cattive compagnie che le madri raccomandano di evitare, viene convinto ad andare al vecchio sanatorio per rubare qualche mobile antico e tirare su del denaro.
Si prende il furgone, si sale nottetempo, si recuperano i mobili e dopo qualche settimana si rivendono. Un lavoro facile se non fosse per una presenza nei boschi affamata e crudele, delle inosservanze riguardo la sicurezza sul lavoro e una vicenda della seconda guerra mondale con dei nazisti e il villaggio a valle.
Un lavoro semplice come dicevo.

E poi si dice che solo in America ci sono gli horror credibili.

Un romanzo horror stupendo che non si basa sul mistero se il mostro ci sia o no ma su come e quando colpirà, un mostro che è concreto e caccia, un mostro che è dentro ogni persona e che divora da dentro.
Il fatto che sia ambientato in Piemonte dà la sensazione di tutto molto più vicino e personale, nomi che senti reali e vicini, una superstizione che percepisci come reale sapendo che nei piccoli paesi certi racconti vengano narrati veramente e alcuni eventi siano accaduti realmente.
Un horror che colpisce per la narrazione, le descrizioni e quel senso di angoscia perché oltre al velo della superstizione ci sono orrori reali che colpiscono chiunque nella propria vita.
La realtà e la irrealtà prima sono separate e sembrano vicine solo tramite la suggestione, ma più si va avanti nella storia, più queste due realtà si fondono, creando un’angosciante verità.
Il finale lascia la sensazione di orrore e il bisogno di sapere cosa succeda poi, si vuole sapere di più, si ha fame di conoscenza, si ha fame di averne di più, si ha fame…

Nella parte finale gli eventi possono risultare casuali e stranamente indirizzati a un finale volutamente tragico, e lo è.
Non un finale tragico per volere dell’autore ma a causa delle energie malevole in azione nella storia, un susseguirsi di eventi che si chiude con una rivelazione, la quale porta a rivalutare l’intera storia da un nuovo punto di vista.
Un libro che dovete leggere per conoscere l’orrore italiano, quello del genere horror e non del telegiornale, e per poter scoprire un autore che è in grado di mostrare abissi oscuri nella natura umana.

Trama
Scrittura
Personaggi

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