Ma tu non dormivi e non mangiavi grassi saturi

Autore: Martina Petrini

Casa editrice: GPM Edizione

Genere: Poesie

Numero pagine: 54

Trama

Una raccolta di componimenti, un racconto che coinvolge tutti i sensi mettendoli in contrasto tra loro. Un racconto di sofferenza fisica e psicologica, di gelosie e di delusioni brucianti. Verrà analizzata la fenomenologia dei sentimenti di nostalgia e di rimpianto per ciò che non potrà mai essere attraversando un vortice di disturbi alimentari, rapporti tossici e contraddizioni interne. L’io poetico entra in contrasto con il mondo dei “sani”, intriso di finzione e di ipocrisia. I “sani” si nascondono in una realtà “zuccherata”, in una cecità volontaria, per evitare la follia. È possibile trovare il vero amore in un mondo finto?

Tra me e te, io scelsi me stessa

E io scelgo me altre mille volte

Il gabbiano ha ripreso il volo, dopo una breve sosta.

Ma tu non dormivi e non mangiavi grassi saturi

Recensione

I versi di queste poesie sono grida di dolore, sentimenti divenuti parole e sigillate con inchiostro sulla carta di questo libro. Per ogni poesia invito il lettore a prendere una pausa prima di andare avanti con la successiva, per assaporare e rendere proprie le parole di Martina.

È facile immedesimarsi in ciò che l’autrice ci racconta, perché noi donne spesso e volentieri ci ritroviamo nelle situazioni descritte: non ci apprezziamo per come siamo, soffriamo per amori sbagliati, rimpiangiamo le scelte fatte rimanendo intrappolate nel passato e ci teniamo tutto dentro fino a scoppiare e crollare. Ci mettiamo in gabbia da sole e dopo diventa difficile trovare la libertà. Sono poesie potenti e coincise, un viaggio nell’anima di una ragazza che ha sofferto ed è rinata. Fanno riflettere le parole di Martina, infatti durante la lettura mi sono domanda speso come è possibile amare nel mondo di finzione che noi e gli altri creiamo.

Lo stile di scrittura scelto è semplice e diretto, si segue la metrica della poesia. Vi sono piccoli errori di battitura ma nulla di grave.

Una lettura prettamente femminile ma ciò non significa che non è adatta a un pubblico maschile, anzi consiglio anche all’altro sesso di leggere questa raccolta così che gli uomini possano capire lo stato d’animo di noi donne.

“Tacqui. Sparii d’un tratto. Un gabbiano catturato nel momento di debolezza: tu mi tappasti le ali. Non volevi una donna ma argilla plasmabile. Tra me e te, io scelsi me stessa. E io scelgo me altre mille volte. Il gabbiano ha ripreso il volo, dopo una breve sosta.”

Trama
Scrittura

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