Il Messo dei Numi

Autore: Estelwen Oriel

Casa editrice: Words Edizioni

Genere: Epic Fantasy

Numero pagine: 386

Saga: La guerra del vespro #1

Trama

Belfodor e Man’thur, due fratelli umani, giungono a Galadin per chiedere aiuto all’immortale re Noemathar, il Messo dei Numi, su suggerimento della galadiniana Sarluan. Ella ritiene che il re possa essere in grado di comprendere i problemi che affliggono Belfodor: il ragazzo, infatti, spesso compie azioni che trascendono l’umano, per poi dimenticarsene. Quando arrivano in città, i due compiono l’errore di attraversare il confine proibito e vengono condotti nelle prigioni di Galadin. Durante la notte, Belfodor viene aggredito da uno spirito malvagio e inaspettatamente è tratto in salvo da Talrion, figlio di Noemathar. Ma cosa lega il giovane contadino al principe e perché proprio questo legame sembra essere la scintilla che darà origine al caos?

La realtà, così com’è conosciuta, verrà infranta, dimostrando la fragilità delle proprie fondamenta. Nessun uomo potrà più aggrapparsi alla fede per identificare se stesso, ma sarà costretto a trovare la propria natura originaria. Scontri epici, antiche creature e il volere dei Numi che si appresta a essere compiuto: l’universo intero si prepara a rinascere in questa spettacolare saga corale, volgendo al suo aspetto finale con la separazione definitiva della luce dall’ombra.

«Non fermarti a disperare per l’oscurità delle vie che il fato sceglie di imboccare. Quando esse sfoceranno nell’alba, ogni ombra si rivelerà per ciò che è sempre stata: un’umile serva del sole.»

«Forse ciò non basterà ad alleviare il dolore di ogni passo che avrò dovuto compiere per attraversare la notte»

Il Messo dei Numi

Recensione

Quando trovo un libro che mi catapulta dentro alle ambientazioni in modo così immersivo è sempre una gioia. In questo libro abbiamo moltissime caratteristiche che ho amato alla follia.

Prime tra tutte, le descrizioni. L’autrice ci propone moltissime descrizioni magnifiche, mai noiose, che danno al lettore la sensazione di essere in quei luoghi, insieme a quei personaggi. In particolare ho amato la città di Galadin, bellissima ed eterea, che lascia stupiti i personaggi che la vedono per la prima volta, ma anche noi insieme a loro. La descrizione della città non è seconda a quella dei suoi abitanti, in particolare coloro che regnano e la descrizione delle leggi che vigono in quei luoghi.

L’inizio del libro è incentrato su due personaggi, due fratelli, Man’thur e Belfodor. Si sono recati infatti in quella città con una missione, infatti Sarluan, abitante di quella città, li consiglierà attirata dalla particolare condizione di Belfodor. Il ragazzo infatti si ritrova ad avere sbalzi di umore che mettono in pericolo le persone attorno a lui, facendogli compiere azioni che poi non ricorda di aver fatto. Scopriamo nella lettura che non vedremo questo mondo solo attraverso i loro occhi, ma anche attraverso quelli di altri.

I personaggi sono veramente tanti, eppure lo stile di scrittura ordinato e metodico permette al lettore di non perdersi mai nella narrazione, ricordando ogni trama, ogni vicenda e ogni accadimento fino ad arrivare a capire cosa c’è sotto ad ogni pezzo che inizialmente sembrava sconnesso. Ogni personaggio ha una storia che porta con se e che scopriamo piano piano, imparando a conoscere ciascuno, amandoli e odiandoli, sempre alla ricerca del bene e del male, che in questo libro non ritroviamo in modo netto. Cattivi e buoni non hanno una linea di demarcazione netta, quando incontriamo un personaggio non sappiamo da che parte si trova e questo dubbio permarrà per parecchio, se non fino alla fine di questo libro, primo di una saga. La cosa principale è che ogni personaggio è ben costruito e si muove grazie al suo vissuto e ai suoi ideali.

In questo mondo c’è anche una componente magica molto particolare, non è la classica magia, ma è di tipo elementale, magia che adoro, e che viene introdotta qui come fondamento, ma senza mai prevaricare sulla storia. Sarà molto importante, ma marginale, una scelta che ho apprezzato molto.

Lo stile di scrittura è fluido, ma ricercato, antico. Non si ritrovano spesso libri scritti con l’utilizzo di termini antiquati, frasi ricercate e altisonanti. Uno stile che all’inizio mi ha fatta rimanere sorpresa, per poi tramutare in consapevolezza che se fosse stato scritto diversamente non avrebbe dato quest’aura di magia e sacralità.

Un amante dell’epic fantasy non può farsi scappare questa saga per nulla al mondo, fatevi trasportare tra le pagine e vivete un’avventura magnifica.

Trama
Scrittura
Personaggi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *