Guarda che storia: racconti per lo schermo

Un progetto di Film Commission Torino Piemonte e Salone Internazionale del Libro di Torino, nell’ambito del Torino Film Festival

Di cosa si tratta?

““Guarda che storia! Racconti per lo schermo”, il progetto organizzato da Film Commission Torino Piemonte e Salone Internazionale del Libro di Torino, per la seconda edizione ha individuato otto romanzi con caratteristiche e potenzialità adatte a diventare lungometraggi o serie tv. L’iniziativa, infatti, è nata per facilitare il dialogo tra il mondo editoriale e quello della produzione cinematografica e audiovisiva e permettere alle case editrici di presentare i propri libri a registi, sceneggiatori, produttori e decision makers del settore.”

Obbiettivi e punti di vista: l’adattamento

Il progetto “Guarda che storia: racconti per lo schermo” si propone di essere un ponte tra due mondi produttivi e creativi, che spesso si trovano contemporaneamente sia in contrasto sia in simbiosi: così lo introduce Gino Ventriglia, sceneggiatore per il cinema e per la televisione oltre che pitch trainer, che, nella mattinata del 26 novembre al Circolo dei Lettori in via Gianbattista Bogino 9 a Torino, ha presentato un evento interamente dedicato a questo progetto.

Guarda che storia è ormai giunto alla sua seconda edizione, e nemmeno gli organizzatori si aspettavano una tale adesione: i testi inviati, tra graphic novel, racconti o romanzi, sono stati ben 117, provenienti da un totale di 70 case editrici da tutta Italia. Secondo il bando, il compito della commissione giudicante era selezionare sette testi che fossero adatti a diventare lungometraggi o serie TV ambientati (o ambientabili) nel territorio Piemontese. Tuttavia, data la “grande quantità e ottima qualità delle proposte” alla fine i libri selezionati sono stati otto, “tra romanzi gialli, thriller, commedie, fantasy e romanzi storici”.

Gli organizzatori si dicono entusiasti della collaborazione con il Salone del Libro di Torino, “una banca dati di storie”, e chiamano sul palco Marco Pautasso in rappresentanza di questa istituzione torinese ormai pluridecennale. Pautasso racconta che l’idea di guarda che storia trova le sue radici nel 2017, con il progetto book to screen che era stato dedicato alla vendita dei diritti di alcuni libri per la trasposizione per il piccolo ed il grande schermo. Con questo nuovo progetto, l’obbiettivo è far dialogare l’editoria italiana con la produzione cinematografica dello stesso paese.

Sul palco vediamo anche Chiara Vallani, autrice del libro Per non scomparire edito da Scritturapura nel 2022 e sceneggatrice. La Vallani si riferisce all’adattamento come un oggetto da trattare, e si confronta sul tema con Daniele di Gennaro, un produttore diventato tale solo dopo essere partito dall’editoria. Il messaggio che viene trasmesso, in un interessante scambio di battute moderato da Ventriglia, è che l’adattamento consiste nel dare vita attraverso l’immagine ad un’opera che fino a quel momento ha avuto vita solo nella mente dei lettori, consegnandola ad un pubblico più grade. Diventa quindi, con buona pace dei lettori, necessaria una certa parte di infedeltà: il libro dovrà per forza essere rivisitato, per permettergli di entrare in un sistema che comporta una pluralità di voci con un intervento collettivo che si discosta significativamente dall’esperienza di scrittura, che è invece un percorso fortemente individuale.

L’adattamento è un’infedeltà che consente autonomia.

Leonardo sciascia

Quando si fa un adattamento, si deve mettere al servizio della pluralità un prodotto fatto da un singolo, che verrà quindi necessariamente modificato ed assumerà una nuova identità. Può capitare quindi di dover intervenire sul personaggio, o dare una resa visiva ad un’atmosfera che nella scrittura può essere invece rappresentata solo da elementi intangibili. Un cambiamento è perciò sempre necessario quando si passa da una tipologia espressiva ad un’altra, dal momento che si deve selezionare ciò che può interessare ad un pubblico più vasto. Si può quindi riassumere questo concetto dicendo che quando nasce il cinema, nasce per forza anche l’adattamento.

Ma per essere tale, una trasposizione per lo schermo deve sicuramente mantenere una certa fedeltà. A cosa si deve, quindi, essere fedeli? Anche in questo caso, la risposta cambia in relazione al pubblico a cui si vuole parlare, con un’infedeltà funzionale ai diversi interlocutori. Si dovrò sicuramente mantenere una certa fedeltà al tema, ma esso potrà essere approcciato in modi diversi. Un’altra cosa a cui essere fedeli è l’atmosfera: la parte emotiva va assolutamente protetta. Si dovrà quindi individuare il livello di pertinenza proprio dell’obbiettivo che si vuole raggiungere: l’adattamento deve essere un oggetto a sé stante, un modo diverso per dire la stessa cosa.

Presentazione degli 8 progetti tramite pitch dell’autore o dell’editore

Dopo l’interessante introduzione sul tema dell’adattamento, si è quindi passati a presentare gli otto libri che sono stati selezionati per la trasposizione al grande e piccolo schermo. Per una scelta personale, ho deciso di non riportare per intero i pitch presentati nella giornata del 26 novembre: infatti, a differenza di normali trame contengono parecchi – chiamiamoli pure con il loro nome – spoiler, e dal momento che so che la maggior parte dei lettori li detesta eviterò di farveli incontrare. Quelle che trovate di seguito sono quindi la trama dei libri in questione e alcuni commenti degli autori sulle motivazioni che li hanno spinti a scrivere i loro libri.

1. La foresta fossile

Autore: Cristina Converso

Casa editrice: Buendia Books

Genere: ecothriller

Trama: La scoperta della foresta fossile lungo la Stura di Lanzo è l’inizio di un eco thriller ad alta tensione. Il prof. Ernesto Meina, lo scopritore, scompare nel nulla, i suoi assistenti, il dottore forestale Giulio Nervi e la geologa Martina Globo, si gettano per strade diverse alla ricerca, svelando così un complesso quanto criminale intrigo. Nella vicenda si intrecciano storie di padri e di figli, di rancori mai spenti, di passioni e di libri, sullo sfondo di una natura bella e crudele, di un ambiente prezioso che è patrimonio di tutti e deve essere tutelato. 

Estratto dal pitch: In questo romanzo si parla i un vero crimine ambientale, di una vera foresta fossile vecchia di 3 milioni di anni che quasi nessuno in Piemonte conosce. Quello che questo libro vuole comunicare che ci sono luoghi vicinissimi che non conosciamo e di cui non ci prendiamo cura. I crimini ambientali sono all’ordine del giorno, e questo libro vuole divulgarne la conoscenza e mettere al riparo da crimini futuri.

Link per l’acquisto: La foresta fossile

2. Casa è dove fa male

Autore: Massimo Cuomo

Casa editrice: Edizioni E/O

Genere: Narrativa

Trama: Le nostre case ci osservano. Ascoltano, ricordano. E, certe volte, le case raccontano. Uno sguardo lucido, impietoso, sui sette appartamenti di un palazzo della periferia di Mestre e sulle famiglie, le coppie, sui singoli individui mostrati soltanto per ciò che nascondono oltre pareti e porte chiuse: manie, vizi, debolezze, fragilità, deviazioni e segreti inconfessabili.
Dalla nebbia della periferia di Mestre, come in un flusso di coscienza, in una rivelazione privata, emerge la voce di questo palazzo di quattro piani che ci confessa le abitudini di chi lo abita. Una carrellata letteraria, un distillato poetico dei guai e dei guasti, delle colpe degli inquilini che degenerano in atteggiamenti di squilibrio e oscenità, in collisioni violente e passioni eccessive. Il lettore gode della seducente occasione di spiare nelle case degli altri. E, con la cadenza ritmica del miglior pettegolezzo, anche il condominio cede a una natura quasi umana, lasciandosi andare al giudizio, esprimendo opinioni con tono sentimentale mentre ci descrive chi lo popola in un affresco intimo dell’umanità e dei suoi peccati capitali. Uomini e donne così lontani eppure così vicini alla colonia di topi che vivono nel sotterraneo e che, per una misteriosa ragione, penetrano nelle abitazioni di notte, si addossano ai loro corpi addormentati. Un romanzo da leggere con la lentezza con cui viene narrato: una parola alla volta, come in una confessione religiosa. Una storia che in qualche modo ci riguarda tutti e che, mostrandoci per quello che siamo, ci offre l’unica possibilità di salvezza: ammettere – per amare o tentare di correggere – la nostra natura imperfetta. 

Estratto dal pitch: Cosa direbbero i muri se davvero potessero parlare? Questo libro ce lo racconta, attraverso la voce di un palazzo, dove sette famiglie a rappresentazione dei sette peccati capitali vivono la loro vita. Si tratta di un documentario nero ma leggero sulla razza umana, che dà la sensazione di spiare nelle case degli altri.

Link per l’acquisto: Casa è dove fa male

3. Le Amazzoni

Autore: Manuela Piemonte

Casa editrice: Rizzoli libri

Genere: Romanzo di formazione / romanzo storico

Trama: È una notte di luna piena quando, nella Libia dominata dagli italiani, Sara e Angela, nove e sette anni, vedono una donna a cavallo. Con un incedere libero e fiero, sembra prendere la rincorsa verso il cielo, senza voltarsi. Di lì a poco sono costrette a partire con la sorella minore Margherita, ma l’immagine dell’amazzone non la dimenticheranno più. È il 1940 e le attende il campo estivo del regime, tre mesi in Italia insieme a bambini come loro: tredicimila figli di coloni libici, lì per imparare la disciplina e i doveri di ogni buon fascista. Ma appena un giorno dopo il loro sbarco, Mussolini pronuncia la dichiarazione di guerra e la vacanza in Toscana di un’estate si trasforma in una prigionia infinita. Le tre sorelle crescono indossando una divisa, la testa rasata, piccole operaie della dittatura in balia di regole feroci, della propaganda e di un mondo senza più genitori. Quando la voglia di tornare a casa si fa insostenibile e i tentativi di fuga falliscono, quando l’incontro con donne magnifiche, ribelli, non basta a salvarle, nei loro cuori rimane il ricordo della guerriera a cavallo nel deserto. Manuela Piemonte ci consegna un romanzo che pulsa e ammalia, fatto di vite spezzate, crescite fulminee e bambine che sono, a modo loro, delle amazzoni. E con una prospettiva inedita riporta alla luce un pezzo di Storia dimenticato. Per ricordarsi sempre di chi, prima di noi, ha lottato per una vita diversa. 

Estratto dal pitch: Si tratta di una storia vera ma dimenticata della seconda guerra mondiale, che risuona su note simili al racconto dell’ancella, mostrando come spesso la realtà possa essere ancora più complicata e appassionante della fantasia.

Link per l’acquisto: Le amazzoni

4. Il caso Lea Schiavi

Autore: Massimo Novelli

Casa editrice: Graphot editrice

Genere: Romanzo storico

Trama: Si chiamava Lea Schiavi. Era nata a Borgosesia, in Piemonte. Bella e coraggiosa, sognava di girare il mondo, amava il cinema e il giornalismo, e fu la prima reporter di guerra donna a cadere sul fronte. Dopo avere scritto per diversi giornali, alla vigilia della Seconda guerra mondiale partì per i Balcani per alcuni reportage. In quei mesi divenne una “antifascista ardente” e finì nel mirino della polizia fascista italiana. Nei suoi confronti venne spiccato un ordine di cattura. Fu in Jugoslavia, Romania e in Bulgaria, dove si sposò con il giornalista americano della CBS Winston Burdett; poi in Turchia, Siria e infine Teheran. Aveva soltanto 35 anni quando, il 24 aprile del 1942, morì assassinata in un agguato tra le montagne dell’Azerbaigian iraniano. Il delitto rimase impunito. Chi impartì l’ordine di ucciderla? Agenti nazifascisti su ordine del servizio segreto del Regime di Mussolini? Oppure i sovietici, che occupavano una parte dell’antica Persia? Dimenticata in patria, è onorata negli Stati Uniti, ad Arlington, al Freedom Forum Journalists Memorial, dedicato ai reporter uccisi in guerra: è la prima giornalista donna elencata. Questa è la sua storia, ricostruita con rigore e attraverso numerosi documenti inediti. 

Estratto dal pitch: Il libro è un’inchiesta che si propone di ricostruire fedelmente prima di tutto la figura di Lea, che è stata quasi dimenticata in Italia. Perché viene uccisa? Questo è il mistero che il libro prova a svelare, tentando di restituire a questo paese immemore il ricordo di una donna meravigliosa.

Link per l’acquisto: Il caso Lea Schiavi. Indagine sull’omicidio di una giornalista antifascista

5. Maschi e murmaski

Autore: Chiara Bongiovanni

Casa editrice: Feltrinelli editore

Genere: Narrativa / romanzo rosa

Trama: Da Claudine et les chats, la libreria più anticonvenzionale di Parigi, nulla è mai scontato, a partire dal motto: “Leggere non serve a niente”. È la filosofia di madame Albertine, proprietaria del negozio e grande sacerdotessa del tout-Paris alternativo da oltre sessant’anni, convinta che nessuna esperienza di lettura sia completa se non lascia spazio alla sperimentazione. Ed è l’ideale e l’incubo di Babette, giovane libraia animalista, affascinata dalle stravaganze della titolare ma intimorita dalla sua intraprendenza. Ogni terzo martedì del mese, alle cinque in punto, madame Albertine riceve la visita di un misterioso amico: Simon, soprannominato l’Orco per la sua aria scorbutica e accigliata. Freddo e distante, lui. Impulsiva e passionale, Babette. Sembra l’inizio di un romanzo ottocentesco, ma Simon è un biologo favorevole alla sperimentazione animale, mentre Babette vive con un porcospino nel cassetto della biancheria, raccoglie firme contro la vivisezione e complotta per scardinare i cancelli di un allevamento clandestino di murmaski (a proposito, cosa diavolo è un murmaski?). È solo il primo ostacolo di una accidentata corsa che, dalla libreria sul canale Saint-Martin, si snoda fino a un castello isolato dove, in una notte buia e tempestosa, risuonano urla disumane e si aggirano enigmatiche cameriere basche e bellissime scienziate turche. Tra feste in costume e svampite matriarche, Babette sperimenterà che anche i porcospini nel loro piccolo si incazzano, che Mr Darcy è sexy ma in certi casi Maigret è più affidabile, e che il vero amore, come la vera via di Kafka, “passa per una corda che non è tesa in alto, ma appena al di sopra del suolo. Sembra destinata a far inciampare più che a essere percorsa”.

Estratto dal pitch: Il murmaski è una via di mezzo tra un cane ed un procione. In Europa non ce ne sono, o almeno non dovrebbero, ma in realtà sono usati per fare pellicce a basso costo e per fare i colletti di pelo, quelli che stanno sui giacconi. Babet lo sa, e questo non le piace per niente, e questo dà avvio ad una commedia romantica con impianto tradizionale ma condita da un’innovativa traccia di animalismo.

Link per l’acquisto: Maschi e murmaski

6. Il guinzaglio

Autore: Giovanni Toscano

Casa editrice: Fandango Libri

Genere: Romanzo di formazione

Trama: Michele è a casa per le vacanze, ma l’estate sulle colline pisane è noiosa e solitaria. Durante una passeggiata in campagna con il suo cane Ulisse, si imbatterà in una casa isolata tra i colli e nei giochi in piscina di una ragazza e due bambini, mentre un incendio minaccioso comincerà ad avanzare dall’altra parte del monte.

Estratto dal pitch: Vi siete mai resi conto che quando si racconta un aneddoto, c’è sempre un lieto fine? Per quanto male inizi, alla fine il parlante trova sempre un modo per superare le sue difficoltà. Ma non è sempre così nella vita, no? Questo libro si propone di mostrare tutti i guinzagli che ci legano nelle relazioni quando manca un dialogo aperto, dialogo che è importante anche quando quelli che si vanno a fare sono discorsi che non si possono definire vittoriosi.

Link per l’acquisto: Il guinzaglio

7. La farfalla d’ombra

Autore: Yali Ou Amethista

Casa editrice: IDEA Immagina Di Essere Altro

Genere: Fantasy

Trama: Attraverso le parole di Yalihta entriamo nel suo mondo di ribellione, rivoluzioni, viaggi interiori, farfalle, personaggi stravaganti e misteriosi. Nel corso di questa storia, la sua vita percorrerà strade impensabili, fino a giungere a un bivio: lì, cambierà completamente la prospettiva del suo racconto. “Chi mi conosce sorride per il mio modo bizzarro di esprimermi, e vi chiedo pazienza, perdonate il mio idioma poiché esso è l’insieme delle lune che sono sorte sulla mia pelle, dei passi che ho messo uno in fila all’altro, delle lingue che ho appreso e parlato, dei luoghi che ho visitato e delle anime che ho preso. Non sono una scrittrice, quindi, è senza maestria che vi racconterò la mia storia.” La Farfalla d’Ombra.

Estratto dal pitch: Un fantasy che si alterna tra streghe, vampiri e temi sociali, primo tra tutti l’importanza delle proprie scelte, con cui bisogna essere in grado di convivere. Il potente messaggio, tra depressione e tentativi di riprendere in mano la propria vita, si riferisce ad un target molto vasto, pur partendo dalle basi dello Young Adult e New Adult.

Link per l’acquisto: La farfalla d’ombra

8. Il procuratore e la bella dormiente

Autore: Giorgio Vitari

Casa editrice: Neos Edizioni

Genere: Giallo

Trama: Ivrea, febbraio 1999: il procuratore Ròtari investiga sull’assassinio di un uomo dal passato non limpidissimo. L’indagine si complica quando, tra le informazioni sulla vita privata della vittima e quelle sulle beghe del Carnevale cittadino, affiorano gli indizi di una riservatissima operazione finanziaria.

Estratto dal pitch: La storia di fantasia si incardina bene nel contesto storico piemontese dei tardi anni 90, e a tutto fa da cornice la bella dormiente, una catena montuosa che sovrasta la città di Ivrea. L’autore cerca in definitiva di comunicare al lettore che nelle indagini non c’è quasi mai una soluzione definitiva.

Link per l’acquisto: Il procuratore e la bella dormiente

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