Autore: Prisca Nicoletti

Genere: Storico, Romantico, Racconti

Numero pagine: 55

Trama

Isola di Sherburne, Massachusetts
1681

Maris è nato e cresciuto sull’unico faro dell’isola di Sherburne, con l’inumano compito di tenere accesa la lanterna che guida i marinai nella notte e nella tempesta. Ci sono mille gradini tra lui e la terra: se li scendesse e andasse a scoprire quel mondo che ha visto solo dall’alto, il fuoco si spegnerebbe, e migliaia di persone morirebbero in mare.

Reyne è una ragazza che quella terra la vuole lasciare. Ha conosciuto la brutalità degli uomini ma non ha mai perso la sua luce. Per lei, la speranza è quello stesso orizzonte che Maris, dall’alto del suo Faro, maledice ogni giorno.

“Quella notte, io e Reyne sfidammo l’abisso.”

Lunamorte è la storia della notte in cui Maris e Reyne si incontrano e scoprono che cosa significa essere liberi.

A ogni costo.

“Prima di allora, non avevo mai pensato che vivere fosse questo. Avevo camminato sul bordo di una scogliera, temendo di cadere: lei mi aveva preso per mano, e mi aveva spinto a danzare con un piede nel vuoto”

Lunamorte

Recensione

Maris e sua madre vivono nel faro che illumina le cose di Lunamorte e si assicurano che la sua luce non si spenga mai. Maris è nato nel faro e non ha mai messo piede al di fuori di esso ma con gli anni inizia a sentirsi stretto in quella realtà e inizia a sognare di poter scendere tra la gente.

Alla morte della madre Maris decide di cogliere l’occasione per realizzare il suo sogno.

Dopo alcune prove si organizza in modo che la luce del faro venga alimentata per alcune ore e finalmente si avventura nel paese che per tanti anni ha solo potuto ammirare dall’alto.

Durante le sue ore di tanto sognata libertà Maris conosce Reyne che, a differenza del giovane, ne ha già abbastanza di quella città e dei suoi abitanti e sogna solo di poter salpare con la nave cha partirà la mattina seguente per potersi lasciare alle spalle le sofferenze patite.

I due ragazzi si ritrovano a passare insieme una notte che cambierà per sempre le loro vite e che darà modo a Maris di assaporare un po’ della vita che ha sempre agognato e a Reyne consentirà di capire che non tutti gli uomini sono malvagi ed egoisti.

Purtroppo dopo qualche ora Maris è costretto a fare ritorno al faro: non può rischiare che la sua luce si spenga lasciando la baia nel buio più profondo. Mentre fa ritorno al suo faro viene però aggredito e lasciato sanguinante e dolorante in un fosso. Al suo risveglio Maris scopre con orrore che la luce del faro si è spenta portando così la nave su cui si era imbarcata la giovane Reyne a scontrarsi con la scogliera: non ci sono sopravvissuti.

Maris non può fare altro che tornare alla sua vita di reclusione nel faro ma dopo aver assaporato la libertà sa che niente potrà essere come prima.

Lunamorte è una breve novella che però riesce a trasmettere tantissimo.

La scrittura di Prisca Nicoletti è magica: con le sue descrizioni, le sue metafore e le immagini che riesce ad evocare, al lettore sembra quasi di aprire la porta su un altro mondo in cui ci si avventura in punta di piedi per paura che l’incanto possa svanire in un attimo.

Leggendo queste poche pagine ho vissuto un misto di emozioni contrastanti ed intense. Ho sofferto per la solitudine di Maris ma vivevo attraverso i suoi occhi anche una speranza verso un mondo che non conosciamo e che potrebbe regalare tanto. Con l’entrata in scena di Reyne questa visione ottimistica del mondo inizia ad incrinarsi e ho sofferto con lei per la crudeltà degli uomini che le era stata riservata. Ma nonostante la sofferenza mi sono ritrovata a godere dei piccoli momenti e delle emozioni provate dai due personaggi e che suggeriscono che forse c’è ancora del buono in questo mondo. Quando l’incanto però si spezza ecco che torniamo alle sensazioni di tristezza e smarrimento ma Maris, con la sua bontà d’animo e le sue decisioni, mi ha lasciata lo stesso con la speranza che qualcosa di meglio potrà sempre arrivare.

Credo che Maris e Reyne siano le due facce della stessa medaglia e rispecchiano molto la vita di tutti noi: da una parte la ricerca costante di raggiungere quello che ci manca e la gioia che si prova nell’ottenerlo, dall’altra l’eterna insoddisfazione e la voglia di trovare sempre qualcosa di nuovo e di diverso.

In conclusione questa novella è stata una piacevolissima evasione dalla quotidianità e l’autrice per me è stata una vera scoperta. Leggerò sicuramente altra sue opere e sono sicura che mi trasmetteranno molto tutte quante.

Trama
Scrittura
Personaggi

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