Autore: Paullina Simons

Casa editrice: Rizzoli

Genere: Romanzo storico, narrativa

Numero pagine: 368

Prequel de “Il cavaliere d’inverno”

Trama

Il porto di Boston è avvolto nella nebbia quando in una mattina del 1899 il piroscafo partito da Napoli comincia le operazioni di attracco. A bordo c’è Gina, un’adolescente con il fuoco nelle vene che ha lasciato il suo paesino alle falde dell’Etna in cerca di un futuro migliore. Quando la bruma si scioglie e Gina mette piede nel nuovo mondo, l’America l’accoglie con i suoi spazi infiniti e le sue ciminiere, il melting pot di visi e lingue, il labirinto di strade e palazzoni. Una qualsiasi altra ragazza si sentirebbe venir meno le forze a una simile vista, ma per Gina quel caleidoscopio di promesse e opportunità è una vera e propria folgorazione e non vede l’ora di gettarsi anima e corpo in quella nuova vita. Le sorprese però non sono finite perché la prima persona che incontra sul molo, quasi fosse un segno del destino, è Harry Barrington, un giovane timido e insicuro, schiacciato dal peso del proprio cognome. I due non potrebbero essere più diversi – lei, un’immigrata senza un soldo; lui, rampollo di uno degli uomini d’affari più in vista di Boston –, eppure l’amore tra loro è immediato, inesorabile, e, come prevedibile quando si incontrano mondi tanto lontani, ostacolato dalle rispettive famiglie. È con queste premesse che Gina e Harry saranno chiamati a fare una scelta di campo, sofferta e radicale: seguire la strada che altri hanno tracciato per loro o disegnarne una propria, contro tutto e tutti, trovando un difficile equilibrio tra vecchio e nuovo, obblighi e desideri, aspettative e realtà. Dalla penna di Paullina Simons, autrice della trilogia Il cavaliere d’inverno, di cui Figli della libertà è l’atteso prequel, un romanzo sulla forza dell’amore e della passione, popolato da personaggi indimenticabili in un’America che corre a capofitto verso il futuro.

“Stai equivocando la libertà. Non c’è la minima virtù nel fare una scelta, ma sono nel fare quella giusta”

Figli della libertà

Recensione

All’inizio del 900 molte famiglie italiane sono partite alla ricerca di una vita migliore in America, un continente che all’epoca prometteva mille futuri diversi e felici. Proprio con questa speranza di cambiamento, Gina insieme alla sua famiglia parte e si trasferisce a Lawrence, vicino Boston.

Gina ha quattordici anni, è una fanciulla vivace e troppo matura per la sua età. Ha tanti sogni e progetti che vuole realizzare nel nuovo mondo proprio come il defunto padre, ma si troverà ben presto a combattere contro i pregiudizi e le regole sociali americane.

Appena sbarcata al molo si imbatterà in Harry Barrington, rampollo di una facoltosa famiglia americana, ed è subito amore per lei. Harry è più grande di Gina ed è già fidanzato con una ragazza dell’alta società. Nonostante ciò, anche lui col tempo comincia a provare qualcosa per la piccola siciliana.

Per questo romanzo avevo grandi speranze, amando alla follia il “Cavaliere d’inverno”, e purtroppo non è stato all’altezza delle mie aspettative. I protagonisti non hanno nulla in comune con Tatiana e Alexander, li ho trovati troppo immaturi rispetto a loro. “Figli della libertà” è un romanzo prolisso e con molti dialoghi poco interessanti, per questo ci ho messo molto tempo a leggerlo e concluderlo. Per fortuna, verso la seconda metà del romanzo, la storia ha una svolta e comincia ad essere intrigante.

Lo stile è quello di Paullina, quindi c’è molta cura nel descrivere le scene e i paesaggi, gli usi e i costumi di un’epoca passata e diversa dalla nostra.

Sono felice di aver letto questo libro, perché volevo conoscere i genitori di Alexander e capire il perché sono partiti per la Russia. Sicuramente lo avrei gradito di più se non conoscevo la storia del “Cavaliere d’inverno”, perché il paragone parte subito ed ha influenza il mio giudizio.

Consiglio questo libro a chi ama Paullina Simons e gli amori proibiti, ma sappiate che non lo si può paragonare alla trilogia.

Trama
Scrittura
Personaggi

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