Autore: Virginie Grimaldi

Casa editrice: Edizioni e/o

Genere: Narrativa

Numero pagine: 278

Trama

Emma e Agathe Delorme sono sorelle. Pur cresciute l’una accanto all’altra sono molto diverse. Agathe, l’esuberante e chiassosa sorella minore, ha sempre preso tutto lo spazio nel bagno, nella camera e nel cuore di Emma. Dopo cinque anni di un silenzio senza spiegazioni Emma dà appuntamento ad Agathe nella casa delle vacanze: Mima, l’amata nonna, è passata a miglior vita, c’è da svuotare i luoghi e fare una selezione dei ricordi. Le sorelle Delorme hanno una settimana di tempo per dirsi tutto e recuperare la mancanza dell’altra. Riusciranno a riparare il passato? Nella bellezza di un’estate nel Paese basco, in cui la loro infanzia bussa alla porta, risuona la forza della loro storia. Il Paese basco: luogo di spiagge oceaniche, bellezze naturali, limpidi cieli stellati… Eppure Agathe Delorme è perplessa quando la sorella Emma le propone di trascorrere una settimana insieme in quell’incantevole regione: non si vedono da cinque anni, fra loro c’è qualcosa di non detto e quella vacanza sembra preannunciare rivelazioni. In effetti ognuna ha un segreto da rivelare all’altra… Entrambe quarantenni, Agathe qualche anno di meno, Emma qualche anno di più, vanno a stare ad Anglet, a casa della nonna morta da pochi mesi, e ritrovarsi in quel luogo pieno di ricordi le porta a ripercorrere il passato e a vedere con occhi diversi il presente. Nel corso di sette giorni scanditi da episodi commoventi, rivelatori e decisamente comici, Agathe avrà modo di individuare la leggerezza che si cela dietro la seria e responsabile sorella maggiore, mentre Emma, dal canto suo, scoprirà il lato drammatico dell’esuberante e dinamica sorella minore.

“Inclino la testa e la poso delicatamente sulla sua. Non so come ce l’avrei fatta senza mia sorella. Mi rendo conto di essere fortunata a non dover portare i miei dispiaceri da sola, a non essere sola a vedere, sentire e percepire gli assenti, ad avere una testa sulla quale poggiare la mia.”

Emma Delorme

Recensione

Emma e Agathe Delorme sono due sorelle molto diverse, accomunate però dalla stessa infanzia complicata. Emma è la sorella maggiore, riservata e seria, con il peso di essere il punto di riferimento della più piccola. Agathe è la minore, libera, divertente e ironica, ma alcune volte prova una grande tristezza che rasenta la depressione e la fa mutare completamente. Il padre non c’è più, portato via da un incidente stradale quando le sorelle erano ancora piccole, la madre è una donna problematica, alcolizzata e violenta. L’unica luce nella vita delle sorelle è la nonna Mima, alla quale sono legatissime e proprio dalla nonna passano le vacanze estive e ogni momento possibile, fino a vivere con lei interi periodi della loro vita. Mima è un personaggio straordinario, presente e disponibile, ma mai così tanto forte da sovrastare le sorelle, le loro personalità e le loro scelte di vita. E un punto fermo, una guida e un sostegno.

Le grandi protagoniste del libro sono le sorelle Delorme, personaggi che a fatica dimenticherò. Sono caratterizzate, oltre che da un rapporto bellissimo, anche da grande ironia, umorismo e tendenza alle risate. Sono presenti luna per l’altra nei momenti di leggerezza, ma anche in quelli di difficoltà e sofferenza, che purtroppo sono numerosissimi nella loro vita.

“Una vita bella” è un romanzo che si divora in un paio di giorni. È stato per me la coccola di cui avevo bisogno, mi ha commossa, strappato più di una risata e riempita di tenerezza. Mi è piaciuto molto come è stato strutturato il romanzo: le parti ambientate nel presente, nell’Oggi, si alternano a quelle del passato. Seguiamo le sorelle nel momento in cui arrivano a casa dell’adorata nonna, che purtroppo non c’è più, per sistemare le sue cose e per riallacciare un rapporto che si è interrotto cinque anni prima. Ma seguiamo anche le Delorme dalla nascita di Agathe, per tutta l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza e l’età adulta. Le conosciamo nel profondo, anche grazie ai punti di vista alternati. Le vediamo crescere e vediamo il loro rapporto mutare.

Alcune delle situazione descritte sono incredibilmente potenti e commoventi, fanno riflettere su tanti aspetti della vita e, nonostante magari siano raccontate con leggerezza, il lettore non può fare a meno di fermarsi e riflettere.

La scrittura di Virginie Grimarldi è brillante e divertente, ma anche molto delicata sui temi più seri. Le sorelle battibeccano in modo spigliato e noi lettori non possiamo che essere rapiti da ciò. Ci sentiamo parte di una piccola realtà che racchiude due ragazze e una nonna, con le loro difficoltà, le loro gioie, i traguardi e i fallimenti.

L’unica nota negativa di “Una vita bella” è secondo me il finale inutilmente triste. Non entro nel dettaglio per evitare spoiler, ma dopo un così bel viaggio, una conclusione positiva sarebbe stata la ciliegina su una torta buonissima. Invece si resta con l’amaro in bocca.

“Una vita bella” è l’ideale anche per sconfiggere il blocco del lettore, vista la scorrevolezza e la semplicità della scrittura, che coinvolge e cattura il lettore. Ve lo consiglio!

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