Quando danzano le ombre

Autore: Michele Maria Ragnini 

Casa editrice: ‎ Capponi Editore

Genere: Antologia di Racconti Thriller, Noir e Mystery

Numero pagine: 280

AUTOCONCLUSIVO

Trama

“Quando danzano le ombre” è una raccolta di undici racconti che combina abilmente i generi noir, thriller e mystery esplorando le complesse dinamiche del mondo di oggi. Ogni vicenda si snoda con intensità e suspense lungo il labile confine fra razionalità e delirio, dove l’analisi razionale degli eventi si confonde con visioni oniriche e allucinate. Questa antologia propone un viaggio attraverso un intricato labirinto di emozioni oscure, in cui ogni ombra cela un enigma e ogni pagina è un passo in avanti verso l’abisso dell’ignoto. I racconti si concentrano sulle paure e sui disagi più crudi e reconditi della società esplorando follie e inadeguatezze vicine e diffuse. Le ambientazioni suburbane, in contesti spesso brutali e disfunzionali, amplificano la tensione e offrono uno spaccato realistico e impietoso di un quotidiano declino forse senza rimedio. Tutti gli intrecci sono volutamente imprevedibili e volti a creare un’esperienza di suggestioni forti e taglienti che facciano riflettere sugli orrori e i dolori che affliggono i comuni destini.

Mi convinsi che doveva essere andata così e che quel suo ultimo sguardo, quel sorriso dolce e distratto che mi dedicò prima di uscire verso il cortile, fu in realtà un addio, un ciao silenzioso, come una carezza il cui tocco immaginario avrei portato con me per il resto della vita. Era un modo per non pensare a drammi peggiori. In quel modo, potevamo sperare ancora.

Quando danzano le ombre

Recensione

“Quando danzano le ombre” è una raccolta di undici racconti che mescola noir, thriller e mystery per esplorare le paure e le tensioni della società contemporanea. Le storie si muovono tra realtà e allucinazione, in ambientazioni suburbane cupe e disfunzionali, dove ogni ombra nasconde un enigma. Con trame imprevedibili e atmosfere dense di inquietudine, l’opera offre un ritratto spietato del disagio umano, conducendo il lettore in un viaggio oscuro tra follia, emarginazione e abissi interiori.

Ho avuto il piacere di poter leggere e analizzare un racconto di questa Antologia scritta da Michele Ragnini. “Il cortile dei sospiri” è un intenso esempio di narrativa breve che mescola introspezione, nostalgia e mistero in un crescendo emotivo che culmina in un epilogo tragico e scioccante.

Il racconto si sviluppa attraverso la voce narrante di un uomo anziano, che rievoca un trauma infantile legato alla misteriosa scomparsa della sorella Gilda il giorno del suo matrimonio, nell’estate del 1950. Anni dopo, una telefonata lo costringe a riaprire quella ferita mai guarita. Tornando nel paese natale, scopre finalmente la terribile verità.

Il linguaggio è ricercato e struggente, ricco di immagini evocative e riflessioni esistenziali. Il narratore si muove agilmente tra ricordi vividi e dolorose riflessioni presenti, conferendo un tono confessionale e sincero alla narrazione.

Il racconto mostra come certi eventi restino impressi nella psiche per tutta la vita, inalterati dal tempo.

Centrale è il dolore irrisolto, la ricerca di un senso nell’assenza e la speranza come unico anestetico.

Il narratore vive per decenni credendo a una verità forse più sopportabile, fino a quando la realtà si rivela in tutta la sua crudeltà. Il cortile diventa simbolo del trauma sepolto che prima o poi riemerge.

I punti di forza sono tre: l’introspezione, l’ambientazione storica e il colpo di scena.

L’introspezione emotiva è profonda e toccante. Il lettore è trascinato nel vissuto del protagonista in modo coinvolgente. L’ambientazione storica è ben ricostruita, evocando un’Italia di provincia del dopoguerra.

Il colpo di scena finale è potente, brutale e ben costruito, lasciando un impatto duraturo.

Alcuni passaggi possono risultare prolissi, soprattutto nei momenti di riflessione interiore, ma si integrano con il tono del testo.

Il finale potrebbe essere percepito come eccessivamente disturbante per alcuni lettori sensibili, ma è coerente con l’andamento tragico della narrazione.

In conclusione, “Il cortile dei sospiri” è un racconto profondamente umano e tragico, scritto con sensibilità e maturità. Mescola realismo, mistero e introspezione con una penna lucida e struggente. Si distingue per la sua forza evocativa e per l’abilità nel tratteggiare il dolore privato.

Trama
Scrittura
Personaggi

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