Autore: Boban Pesov
Casa editrice: Tunué
Genere: Graphic novel
Numero pagine: 192
Trama
Una coppia in crisi parte per un viaggio verso la Macedonia del Nord dopo aver ricevuto la notizia del malore della madre del protagonista. Durante il tragitto, i due affronteranno tensioni e ricordi, intervallati da flashback del passato della famiglia di lui: dalla fuga del padre durante la guerra in Jugoslavia agli anni dell’infanzia vissuti con la madre e il fratello. Con ironia e dramma, “C’era una volta l’Est” esplora la forza dei legami familiari e il confronto con la perdita, in un alternarsi dolceamaro tra passato e presente.
Correvamo con tutta la forza che avevamo nelle gambe. Mia madre mi stringeva talmente forte la mano che sentivo dolore dove mi ero fatto male giorni prima, però non mi interessava perché la gioia di rivedere finalmente mio padre era indescrivibile.
C’era una volta l’est.
Recensione
Un fumetto che ti entra nell’anima, senza chiedere il permesso.
“C’era una volta l’Est” è una graphic novel che trasporta il lettore in un viaggio attraverso la memoria e la migrazione. Con uno stile essenziale ma fortemente espressivo, Boban Pesov ci accompagna in una storia intima e universale, capace di toccare argomenti profondi con delicatezza.
Il protagonista, Robert, parte con la compagna Micol verso la Macedonia del Nord, sua terra d’origine, per raggiungere la madre malata. Ma il viaggio si trasforma in un confronto con il passato: quello personale, segnato dalla figura del padre e dalle difficoltà dell’immigrazione in Italia, e quello storico, fatto di guerre e fughe forzate.
Il racconto presenta tre linee temporali che si intrecciano con maestria: il presente del viaggio di Robert e Micol, il passato recente della vita in Italia con il ritorno in Macedonia della famiglia di Robert, e il passato più remoto, con la guerra e il padre di Robert costretto a immigrare per salvare la propria famiglia. Questo intreccio narrativo funziona alla perfezione, creando un ritmo incalzante ma riflessivo, in cui il lettore viene coinvolto emotivamente.
L’autore utilizza una narrazione sincera e diretta, a tratti ironica, ma mai superficiale. Pesov riesce a raccontare eventi dolorosi come la guerra, l’immigrazione e la perdita di persone amate senza mai ricorrere a preamboli o cadere nel superfluo. Le emozioni sono autentiche e la storia entra dentro l’anima di chi la legge.
Le illustrazioni sono semplici e minimali, ma molto comunicative. Vengono usati colori caldi tendenti al pastello, che creano un’atmosfera malinconica ed emotiva. L’autore punta sugli sguardi, sui silenzi e sugli atteggiamenti che raccontano più di mille parole.
È una lettura che collega passato e presente con grande sensibilità.
“C’era una volta l’Est” è un’opera intensa, che invita alla riflessione ed è anche una dichiarazione d’amore verso la propria storia familiare.
Un libro che consiglio a chi ama le graphic novel che parlano di legami familiari, di perdita e migrazione. È una storia vera con un forte impatto emotivo.
Da leggere senza fermarsi e poi rileggere con calma. Certe storie fanno bene anche se fanno male. Impossibile non commuoversi.
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