La stagione dei ragni

Autore: Barbara Baraldi

Casa editrice: Giunti

Genere: Thriller

Numero pagine: 564

Trama

“È una notte d’estate del 1988, e a Torino si verifica un evento inspiegabile: il ponte Vittorio Emanuele I è completamente invaso da colonie di ragni, con lunghissime ragnatele sul parapetto che porta al santuario della Grande Madre. Quasi un prodigio, che attirerà decine di curiosi. Intanto il sostituto procuratore Francesco Scalviati si trova dalle parti del Pian del Lot, sulla scena di un crimine: una coppia di fidanzati uccisi in macchina in un luogo solitario. È il terzo, feroce omicidio che sembra imputabile alla stessa mano. Un caso cruciale e insidioso per il magistrato, in un momento particolarmente delicato della sua vita, visto che sta per diventare padre. Tra i presenti sulla scena c’è anche Leda De Almeida, giornalista investigativa con un passato traumatico in Libano, che Scalviati tenta di dissuadere dall’intraprendere un’indagine autonoma che potrebbe rivelarsi pericolosa. Ma a dare una svolta imprevista agli eventi sarà l’arrivo di Isaak Stoner, giovane e arrogante analista dell’FBI, che offre a Scalviati i nuovi potenti strumenti della criminologia, come il profiling e la teoria degli omicidi “seriali”, ancora sconosciuti in Italia. Seppur affascinato da queste idee innovative, Scalviati non riesce a fidarsi completamente del collega americano, convinto che nasconda un segreto. Nel frattempo, si avvicina il giorno del parto per sua moglie: sarà una bambina, ma i due non riescono a deciderne il nome. Proprio allora, il “mostro” colpisce di nuovo…”

“Un assalitore lascia sempre qualcosa di sè sulla scena del crimine (…) a volte si tratta soltanto della sua storia, delle sue fantasie. L’assenza di tracce è di per sè una traccia”.

La stagione dei ragni

Recensione

Scrivere questa recensione significa tanto per me. Ho scelto di inserirla sul blog perché si tratta della mia autrice preferita e ormai il solo spazio di Instagram non mi basta più. Ci sono così tante cose da dire e così tanti aspetti da elencare che i caratteri non sono mai abbastanza…
Attenzione: non per questo sarò meno obiettiva (ndr.)
Si tratta di un thriller dalle sfumature gialle.
Portare il cognome Scalviati, per chi conosce l’autrice e ha già letto la trilogia (per ora, ndr.) di Aurora, alza inesorabilmente l’asticella delle aspettative.
Posso già anticiparvi che sono state assolutamente soddisfatte, forse addirittura superate, ma andiamo con ordine.

La penna dell’autrice tesse una tela sempre coerente con il periodo storico in cui ambienta le sue vicende e perfettamente cucita sulle città che le stesse abitano. Ha un “modus operandi” accattivante, che inquieta ma allo stesso tempo che chiama… è un’ossessione, non si riesce a smettere di leggere. Le scene dinamiche si costruiscono in una climax e il dinamismo lo si percepisce vibrante e dalle sue letture ne si esce totalmente “ubriachi”, confusi (la sensazione che preferisco leggendo di misteri e di casi da risolvere, ndr.).
La preparazione è palpabile e offre sempre nuove conoscenze e curiosità.
Utilizza il punto di vista alternato nei suoi capitoli ma il punto non è una conclusione: lancia un amo al quale il lettore abbocca, sempre, ed è costretto a continuare, volente o no. Stupisce. Continuamente.
Credi di aver trovato la soluzione ma non è così e ti trovi a vedere il mazziere che puntualmente ti mescola le carte davanti agli occhi e tu sei certo di star seguendo ogni impercettibile movimento ma al punto di indovinare la carta sbagli. Perché come nei giochi di prestigio lei è una maga. Maga perché i personaggi e le loro storie ti coinvolgono così tanto da rimanerne invischiati, ammaliati (provare per credere, ndr.).
E parlando dei personaggi vorrei “spingere” un po’ nell’analizzarli perché si tratta di un universo.
Francesco è così imperturbabile ma così allo stesso tempo comunicativo. Riflette ma allo stesso tempo forse troppo. È un magistrato ma è anche un marito, è una persona con forze e debolezze e diventerà padre, sentendo che di debolezze non dovrebbe averne…
Greta. Lei è da scoprire. Non voglio spoilerare ma si impara a conoscere pagina dopo pagina (e devo ammettere che non ho empatizzato subito con lei, ndr.)
Leda. Potrebbe rubarvi il cuore, non aggiungo altro.
Ci sono altri personaggi (non farò nomi per non influenzarvi e soprattutto per non spoilerare, ndr.) che sono una continua sorpresa: c’è il perfetto “imbranato” sul quale non scommettereste nulla ma al quale alla fine affidereste la vostra vita, c’è il “figo” della situazione del quale fino all’ultimo non ne capirete il ruolo… e il killer? E i ragni? Leggetelo, capirete tutto e la amerete.
Stra consigliato, bonus stellina 😉

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