Autore: Tove Ditlevsen

Casa editrice: Fazi Editore

Genere: Narrativa, Drammatico, formazione

Numero pagine: 123

Saga: Trilogia di Copenaghen

Trama:

La piccola Tove vive con i genitori e il fratello maggiore in un quartiere operaio di Copenaghen. Il padre, uomo schivo dalle simpatie socialiste, si barcamena passando da un impiego saltuario all’altro. La madre è distante, irascibile e piena di risentimento: non è facile prevedere i suoi stati d’animo e soddisfare i suoi desideri. A scuola Tove si tiene in disparte, dentro di sé è convinta di essere incapace di stabilire veri rapporti con i coetanei; fa però amicizia con la selvaggia Ruth, una bambina del suo quartiere che la inizia ai segreti degli adulti. Eppure anche con lei Tove indossa una maschera, non si svela né all’amica né a nessun altro. La verità è che desidera soltanto scrivere poesie: le custodisce in un album gelosamente nascosto, soprattutto da quando il padre le ha detto che le donne non possono essere scrittrici. Sempre più chiara, in Tove, è la sensazione di trovarsi fuori posto: la sua capacità di osservazione, lucida, inesorabile, ma al tempo stesso sensibilissima, le fa apparire estranea l’infanzia che sta vivendo, come se fosse stata pensata per un’altra bambina. Le sta stretta, quest’infanzia, eppure comincerà a rimpiangerla nell’attimo stesso in cui se la lascerà alle spalle. Tove Ditlevsen, impeccabile ritrattista di una femminilità punteggiata di chiaroscuri, ci ha generosamente aperto le porte delle molte stanze da lei abitate negli anni, lasciandoci delle pagine indimenticabili, destinate a restare.

“Le persone che hanno un’infanzia così inammissibilmente visibile, tanto sul lato interiore quanto su quello esteriore, si chiamano bambini, e li si può trattare come si vuole, perché da loro non si ha nulla da temere. Non hanno armi ne maschere, a meno di non essere assai astuti.”

Recensione

Quando inizio a leggere un libro, una delle prime cose che mi colpiscono è la scrittura. Alcuni autori riescono a essere così evocativi che in un attimo non sono più seduta sulla mia poltrona a leggere, ma mi trovo nel luogo di cui loro mi stanno raccontando. E quando questi scrittori riescono anche a catturare la mia attenzione con una trama magnetica, allora il libro non può che essere indimenticabile. È ciò che è successo con “Infanzia”, primo libro della trilogia di Copenaghen scritta dall’autrice danese Tove Ditlevsen. Trilogia autobiografica, racconta della sua vita iniziando proprio da una Tove bambina e dal suo difficile rapporto con i genitori. Una madre giovane e il più delle volte anaffettiva, e un padre spesso disoccupato, silenzioso e schivo, un fratello che per il solo fatto di essere maschio aveva dei privilegi e delle attenzioni a lei negate e una schiera di zie, zii e vicini di casa particolari, non sempre in positivo.

I genitori e il fratello sono i primi a deridere il desiderio di Tove di fare la scrittrice, soprattutto di poesie perché, come le dice senza scrupoli il padre, le femmine non possono farlo. Ma Tove inizia a comporre poesie di nascosto, confidando i suoi pensieri solo a un quaderno che porta sempre con sé, perché se venisse trovato, i suoi familiari riderebbero e giudicherebbero indecenti le sue parole, i suoi pensieri e le sue emozioni, solo a causa del pregiudizio che accompagna spesso le giovani.

Le prime amicizie, le prime delusioni, le prime sofferenze e i primi lutti. Leggiamo le prime volte di Tove, mentre lei affida i suoi pensieri alla sua sola fonte di consolazione: il suo quaderno.

Un libro intenso e folgorante, da leggere d’un fiato. La scrittura è delicata, magnetica e costruisce attraverso le parole un’immagine, quella di cui stiamo leggendo e che l’autrice vuole farci vedere. Vi accompagna nella sua vita di bambina perfettamente consapevole che quella dell’infanzia è solo una fase, un momento della vita che passerà e che non sa se rimpiangerà.

Sono rimasta sorpresa da quanto questo libro mi ha colpito. Credevo di leggere una parentesi di vita di una bambina ipotetica, invece mi sono ritrovata ad emozionarmi per quasi ogni frase scritta, a rileggere più volte alcuni passaggi nel tentativo di scolpirmeli nella mente. Stupendo.

Vi consiglio anche di armarvi di matita, perché ogni singola pagina ha dei pensieri da sottolineare e ricordare. Il libro è molto breve, ma in poche pagine riesce a regalare molto.

Trama
Scrittura
Personaggi

Link per l’acquisto: Infanzia

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