Autori: Marcello Ciccarelli e Bruno Di Marco
Casa editrice: Newton Compton Editori
Genere: Thriller storico
Numero pagine: 367
Libri precedenti: Il mistero del codice Fibonacci e La confraternita degli assassini
Trama
Roma, 1210. Ancora sconvolto per gli orrori a cui ha assistito durante il sacco di Costantinopoli, il giovane converso Ventura viene inviato a Roma, per aiutare nella ristrutturazione dell’abbazia delle Tre Fontane. Presso la bottega del campanaro Flogisto, che deve realizzare le campane dell’abbazia, Ventura conosce una misteriosa giudea di nome Nera, di cui si innamora. Nera e Flogisto, però, hanno un segreto: sono dei ladri di manoscritti. E proprio la loro abilità nei furti finisce per coinvolgere tutti e tre in un complotto volto ad arginare lo strapotere del cardinale Pelagio Galvani, legato pontificio a Costantinopoli che traffica in reliquie e che potrebbe avere avuto un ruolo oscuro nell’assedio della città. La missione? Rubargli il misterioso Mandylion, il velo leggendario su cui è impressa l’effigie di Gesù. Accompagnati dal geniale matematico Leonardo Fibonacci, che si unisce a loro nella speranza di mettere le mani su un prezioso e introvabile trattato di geometria di Euclide, Ventura, Nera e Flogisto partono per Costantinopoli, pronti a rischiare la vita per impossessarsi del cimelio…
Il segreto del Mandylion
“Ma che rapporto può avere una questione relativa a una figura geometrica con la fede?”
Leonardo mi si avvicinò e abbassò la voce. “Forse perché Euclide è riuscito a immaginare un mondo dove il pensiero può ragionare intorno al concetto di infinito senza bisogno di Dio?”
Recensione
Un thriller storico che unisce arte, teologia, matematica e filosofia, affrontando temi che nel Medioevo sarebbero stati considerati eretici. Il lettore viene catapultato all’interno dei meccanismi politici e religiosi dell’epoca delle crociate, in un viaggio che inizia a Fossanova per poi concludersi a Costantinopoli.
Se avete letto “Il mistero del codice Fibonacci”, ritroverete alcuni personaggi noti, ma questa nuova storia si può leggere in modo indipendente.
Il segreto del Mandylion è strutturato attraverso tre distinti archi temporali che attraversano la storia.
La storia inizia nel 1274 all’interno dell’abbazia di Fossanova, dove incontriamo il converso Ventura, ormai anziano e prossimo alla morte. Prima di lasciare questo mondo, Ventura decide di narrarne la propria storia a un giovane oblato di nome Sergio, affinché possa trascriverla e conservarla nel tempo, evitando che venga dimenticata. La narrazione fa quindi un salto nel passato, riportandoci al 1208, quando Ventura incontra per la prima volta il maestro campanaro Flogisto a Fossanova. Questo incontro segna un punto di svolta nella vita di Ventura, che decide di intraprendere un viaggio verso Roma.
A Roma, Ventura avrà occasione di entrare in contatto con figure storiche di grande rilievo e realmente esistite, tra cui San Francesco d’Assisi, il matematico Leonardo Fibonacci e il cardinale Pelagio Galvani. Durante questo soggiorno, Ventura conosce anche Nera, una giovane donna ebraica etichettata da tutti come ladra e strega, che vive insieme a Flogisto. Tra i due si instaurerà un rapporto di comprensione e intimità, e ben presto Ventura scoprirà un segreto nascosto dietro le loro vite: sia Flogisto che Nera sono ladri di manoscritti, abilità che li ha coinvolti in un intricato gioco di furti e misteri.
Questa competenza li porterà a essere coinvolti in un complotto politico volto a fermare una nuova crociata. I tre si troveranno a dover rubare il Mandylion, un’icona sacra cristiana, un velo miracoloso che raffigura il vero volto di Cristo, attualmente in possesso di Pelagio Galvani. Il loro obiettivo è ricattare il cardinale per impedire che questa reliquia venga usata come pretesto per scatenare un nuovo conflitto religioso.
Ventura, Flogisto e Nera partiranno quindi verso Costantinopoli, affrontando un viaggio ricco di pericoli e difficoltà. La loro avventura si snoderà tra inganni, alleanze e tradimenti, in un percorso che metterà alla prova il loro coraggio e la loro fede.
È incredibile l’attenzione ai dettagli presente in questa storia. Fin dai primi capitoli si percepisce chiaramente il grande studio e la meticolosa ricerca storica condotta dai due autori per realizzare il romanzo. La componente artistica, curata da Bruno Di Marco, è fondamentale per creare un’ambientazione ricca e coinvolgente. Leggendo, il lettore riesce a immaginare con facilità chiese, fontane e edifici che Ventura attraversa nel suo viaggio, rendendo la narrazione ancora più vivida e realistica.
La parte matematica, curata da Marcello Ciccarelli, si rivela altrettanto affascinante. Attraverso riferimenti a Euclide e agli studi di Leonardo Fibonacci, l’autore propone riflessioni filosofiche, creando un ponte tra matematica e religione. In questo modo vengono esplorati temi come la realtà e l’infinito, elementi presenti sia nel mondo scientifico sia in quello spirituale, arricchendo ulteriormente la narrazione con spunti di grande profondità. Temi che nel Medioevo potevano essere considerati eretici.
Il ritmo narrativo delle tre parti della storia varia significativamente.
La prima parte, intitolata “La Voce del Giullare”, si presenta come un’introduzione molto dettagliata, caratterizzata da un ritmo lento dovuto alle numerose informazioni fornite al lettore per contestualizzare la vicenda e il periodo storico. Solo verso gli ultimi capitoli di questa sezione, l’arco narrativo si fa più incalzante, preparando il lettore alla prima vicenda significativa della trama.
La seconda parte, intitolata “La Voce di Pietro”, coinvolge il lettore grazie a un ritmo sostenuto, arricchito da azioni, colpi di scena e eventi cruciali. Questa sezione mantiene un ritmo costante e alto, che stimola l’attenzione e rende difficile smettere di leggere.
Nella terza parte, denominata “La Voce di Dio”, i primi capitoli risultano nuovamente abbastanza prolissi, rallentando il ritmo narrativo. Tuttavia, la narrazione si riprende gradualmente, grazie a una serie di colpi di scena che conducono verso una conclusione degna e soddisfacente del romanzo.
Tutti i personaggi, sia principali che secondari, sono stati caratterizzati in modo impeccabile. I protagonisti realmente esistiti sono stati sviluppati con grande fedeltà alle informazioni storiche disponibili, rendendo la narrazione ancora più credibile e coinvolgente.
Tra questi troviamo: San Francesco d’Assisi, che prenderà sotto la sua protezione Ventura e si batterà per promuovere la pace; Leonardo Fibonacci, il celebre matematico che elaborò la famosa sequenza numerica nota come la successione di Fibonacci; infine, il cardinale Pelagio Galvani, che oltre a ricoprire un ruolo di rilievo nell’ambito ecclesiastico, utilizzava le reliquie sacre per incentivare i fedeli a partecipare alle crociate.
Ventura è il protagonista principale e la voce narrante della storia. È un uomo con una sete di conoscenza alimentata dalla curiosità e dal desiderio di imparare. È aperto all’ascolto degli insegnamenti di Leonardo, di Francesco d’Assisi e di Flogisto, e si impegna ad assimilarne le lezioni per affrontare le sfide che gli si presentano.
Nera spicca tra tutti per il suo carattere caparbio, insolente e battagliero. È una donna che ha vissuto esperienze difficili in una vita così breve. Intelligente e dotata di vaste conoscenze erboristiche, possiede anche grandi abilità nel furto. Ho ammirato le sue scelte coraggiose e la decisione di intraprendere un percorso di studio in un mondo ancora dominato dal maschilismo. Lei rappresenta un esempio di forza e determinazione.
Un’altra caratteristica significativa del romanzo è l’uso dei dialetti. Inoltre, i dialoghi impiegano parole appropriate al periodo medievale.
Sono presenti anche delle illustrazioni realizzate da Bruno Di Marco che raffigurano alcuni luoghi citati nei capitoli.
Consiglio questa storia a chi ama i thriller storici ricchi di dettagli, colpi di scena e riflessioni filosofiche. Se amate questo genere di romanzi, vi invito a leggere anche le altre due opere degli stessi autori, “Il mistero del codice Fibonacci” e “La confraternita degli assassini”.
Riuscirà Ventura a recuperare il Mandylion e a fermare la prossima crociata? Per scoprirlo, non potete assolutamente perdervi questo avvincente romanzo!
Ringrazio Bruno Di Marco per la collaborazione.
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